CGIE ALL’ATTACCO: I TRE LIVELLI DI RAPPRESENTANZA NON SI TOCCANO
(NoveColonne ATG) Roma - Che ne sarà del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero? Il 30 maggio si è chiuso alla Farnesina quella che ha rischiato di essere l’ultima assemblea plenaria del Cgie, anche se secondo un ordine del giorno approvato proprio nella terza ultima giornata di lavori la plenaria potrebbe tornare a riunirsi a Roma già a dicembre, al posto della seconda convocazione delle commissioni continentali, qualora le elezioni per il rinnovo di Comites e Cgie non venissero indette in tempo utile per svolgersi, come previsto dalla legge entro il 31 dicembre 2014. La completa rivisitazione dell’organismo, proposta dal governo insieme agli altri della rappresentanza degli italiani all’estero, è stata sotto la lente di ingrandimento della tre giorni di lavori. Con Silvana Mangione che, illustrando la relazione sulle riforme che riguarderanno anche la rappresentanza degli italiani all’estero, è stata molto chiara: “I livelli di rappresentanza degli italiani all’estero devono rimanere tre (Cgie, Comites, eletti all’estero), perché adempiono a compiti differenti e hanno funzioni di raccordo a livelli diversi con le comunità italiane all’estero. Cancellando la circoscrizione estero e mantenendo il voto per corrispondenza non si sanano delle contraddizioni fortissime, e si avrebbe un distacco profondo dall’Italia tanto dalla vecchia quanto dalla nuova emigrazione, particolarmente attiva politicamente. E’ fondamentale che qualsiasi modifica alle leggi istitutive di Comites e Cgie vada discussa soltanto a conclusione dell’iter di riforma del Parlamento”. Almeno su uno di questi punti, il sottosegretario agli Esteri Mario Giro ha portato delle rassicurazioni importanti: “Anche io sono dell’idea che i livelli di rappresentanza debbano rimanere tre, poi nelle forme andremo a vedere”, e ad ogni modo “la circoscrizione estero non sarà cancellata, lo posso già dire, piuttosto stiamo pensando a modifiche come quello dell’inversione della preferenza”. Anche se per Gianluigi Ferretti “non sarebbe così grave se il legislatore decidesse che il voto degli italiani all’estero confluisse in quelle delle circoscrizioni italiane. Ben venga così piuttosto che avere i ‘nostri’ parlamentari eletti all’estero come fossero chiusi in una riserva indiana”. Ma il Cgie conta anche sul fatto che “la presenza dei rappresentanti degli italiani all’estero debba essere mantenuta sia all’interno del Senato delle autonomie, nel quale i senatori espressi dal mondo degli italiani all’estero costituirebbero i rappresentanti della ventunesima regione, sia alla Camera dei Deputati, perché gli italiani all’estero devono poter partecipare all’elezione del presidente della Repubblica e votare la fiducia al governo”. Senza contare la raccomandazione della commissione Stato-Regioni-Cgie, per la quale “è importante che il Cgie abbia una rappresentanza nel nuovo tavolo delle Regioni e quindi nella Conferenza Stato-Regioni-Province autonome”.
CGIE: NESTICO SOCIO ONORARIO “L’ITALIAINTESTA”
(NoveColonne ATG) Roma - Etica, cultura, politica, trasparenza, innovazione. Sono le cinque parole base con cui L’ItaliaInTesta’, neonata associazione di politica e cultura, intende proporsi quale attore verso le istituzionali nazionali e internazionali “per far tornare il nostro Paese stabilmente tra le stesse del mondo”. L’ItaliaInTesta si è presentata il29 maggio al Cgie, in occasione della cerimonia di nomina di socio onorario di Pasquale Nestico, membro del Consiglio Generale degli Italiani all’estero. L’ItaliaInTesta, presieduta da Paolo Briziobello e che ha come vicepresidente con delega ai rapporti internazionali Daniele Marconcini, è una associazione recentemente costituitasi alla presenza del ministro Lanzetta ed è già presente con comitati territoriali in alcune città italiane e all’estero.
CGIE, CONTE: PREDISPORRE ARTICOLATO PER STATI GENERALI CULTURA
(NoveColonne ATG) Roma - La commissione lingua, cultura e scuola del Cgie “propone di dare mandato alla commissione stessa di predisporre un articolato” per una riforma del settore “da sottoporre poi per via telematica al Consiglio. Lo stesso articolato potrebbe essere a quel punto il documento che presenteremo agli Stati Generali della cultura di Firenze” che si terrà nel prossimo ottobre”. E’ la proposta del presidente della Commissione, Tommaso Conte.
CGIE: EXPORT E COOPERAZIONE, POTENZIARE INTERVENTI
(NoveColonne ATG) Roma - La commissione Formazione, impresa, lavoro e cooperazione del Cgie ha presentato un documento in cui, per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo, si ribadisce la necessità di un’organica visione delle sue dinamiche, che tenga conto della sempre più avanzata globalizzazione e delle pressioni di carattere sociale che incombono sui Paesi in particolare dell’area mediterranea e sub sahariana. Nel settore della formazione professionale invece, secondo il documento del presidente Franco Santellocco, occorre riprendere, potenziare e ampliare la portata e gli obiettivi dei corsi per gli italiani all’estero, coinvolgendo nuovi soggetti e programmi di studio e di lavoro. Nel quadro dell’export, si auspica invece una revisione globale degli organismi settoriali, a partire dalle camere di commercio e degli istituti quali l’ex Ice, con un maggiore ed effettivo coinvolgimento delle organizzazioni e delle comunità italiane all’estero. La commissione sottolinea poi l’esigenza di attrarre nel nostro Paese sempre maggiori investimenti da parte di qualificati attori stranieri, che interagiscano con la realtà imprenditoriali degli italiani all’estero.
CGIE, COMM. STATO-REGIONI-PA: SCONCERTO PER NOTIZIA ULTIMA PLENARIA
(NoveColonne ATG) Roma - La Commissione Stato Regioni-Pa del Cgie “registra uno stato di incertezza del proprio essere in quanto Consiglio Generale degli Italiani all’estero e, nell’apprendere che questa plenaria sarebbe stata l’ultima dell’anno, lo stato d’animo si è trasformato da incertezza a sconcerto”. Ma in molti, all’interno del Consiglio Generali, non si sono trovati d’accordo sulla proposta del governo, e qualcuno ha spinto per chiedere l’annullamento dell’iniziale parere positivo, come Mariano Gazzola: “Con la proporzionalità della rappresentanza molti Paesi resterebbero fuori, alcune commissioni si ridurrebbero della metà. Bisogna dichiarare nullo il parere formulato al governo, per via della mancanza del presupposto dell’urgenza”. E per la maggior parte dei consiglieri abolire la seconda plenaria vorrebbe dire snaturare lo stesso Cgie: secondo Primo Siena per esempio “dare maggiore peso alle commissioni continentali del Cgie rispetto alle plenarie è sbagliato “perché le continentali rimangono a livello decisionale troppo localistiche, e spesso ciò che viene deciso lì si annacqua molto quando viene riportato in sede plenaria. Credo sarebbe importante semmai che si svolgessero a Roma in occasione delle plenarie, in modo da avere un maggiore raccordo, e poco importa se a quel punto servisse una plenaria in più”.
CGIE, BARTOLINI: STATI GENERALI CULTURA? AUSPICO ANCHE RIVOLUZIONE
(NoveColonne ATG) Roma - “Desidero sapere se il governo intende coinvolgere le regioni negli Stati generali della cultura, perché ci sono molti gruppi per i quali possiamo portare dei nostri contributi. Però bisogna avere il modo di trovare un dialogo franco con il governo. Ben vengano gli Stati Generali, ma io voglio anche la rivoluzione per cambiare tutto il modo di gestione di questa situazione”. Lo ha detto Silvia Bartolini, consigliere del Cgie e presidente degli emiliano-romagnoli nel mondo, nella discussione alla plenaria sul Cgie sulla partecipazione agli stati generali della cultura italiana.
CGIE, CRETTI: A STATI GENERALE DARE SPAZIO A REALTA’ ITALOFONE
(NoveColonne ATG) Roma - “Non so se sarebbe stato il caso di coinvolgere anche il Cgie nell’organizzazione degli Stati Generali della cultura, sicuramente però sono dispiaciuto che il Cgie non sia stato nemmeno invitato. Ringrazio chi ricorda che esiste anche la stampa italiana all’estero, io credo che oltre alla Rai dovrebbe essere dato spazio anche alle realtà italofone all’estero”. Lo dice Giangi Cretti, consigliere del Cgie e membro della commissione informazione.
CGIE, GIRO: STATI GENERALI, VALUTIAMO IDEE CONSIGLIO GENERALE
(NoveColonne ATG) Roma - “Il Cgie ci sarà e c’è, l’abbiamo già detto, e deve aiutarci perché io stesso molte cose non le conosco. Si dovrà presentate tutto il meglio, quindi fatemi arrivare tutta la documentazione che volete perché tutto entrerà nel gioco. L’esigenza di partecipazione l’ho colta, cercheremo di avere tutte le esperienze migliori”. Lo dice il sottosegretario agli Esteri, Mario Giro, intervenendo al Cgie sulle sollecitazione ricevute sulla partecipazione del Consiglio Generale agli Stati Generali della cultura italiana, in programma a ottobre a Firenze. “L’obiettivo è far diventare la lingua e la cultura italiana all’estero volano di crescita, sono d’accordo sulla partecipazione delle realtà italofone svizzere o croate”.
CGIE, MANGIONE: SEMESTRE UE SI OCCUPI DI VOTO ITALIANI EXTRA UE
(NoveColonne ATG) Roma - “Ci sarebbe da dire che i cittadini residenti fuori dall’Europa comunitaria non hanno avuto la possibilità di votare alle Europee, come se loro non avessero diritto a dire la loro sulla costruzione dell’Europa unita, ma di questo dovremo parlare nel corso del semestre italiano di presidenza”. Lo ha detto Silvana Mangione, illustrando al Cgie la relazione sulle riforme che riguarderanno anche la rappresentanza degli italiani all’estero.
CGIE, BARTOLINI: EXPO SIA OCCASIONE RILANCIO ITALIA ALL’ESTERO
(NoveColonne ATG) Roma - “Dovemmo considerare l’Expo come una grande occasione di rilancio, dobbiamo far sì che sia un momento di grande riconoscimento dell’Italia all’estero, che è anche quello che i nostri connazionali all’estero ci chiedono. Quindi al di là delle polemiche che ci sono state dobbiamo tifare perché si faccia”. Lo ha detto Silvia Bartolini, nel corso della plenaria del Cgie.
CGIE: OK ODG AZZIA, GOVERNO DELINEI POLITICA PER EMIGRATI
(NoveColonne ATG) Roma - Il Consiglio generale degli italiani all’estero ha approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato da Domenico Azzia, in cui si chiede al governo di delineare una politica chiara per gli italiani all’estero.
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