Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Aids, Tbc e malaria,
lotta sempre aperta

Porre fine alle epidemie di Aids, Tbc e malaria entro il 2030 è uno degli scopi del terzo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, sottoscritta da 193 governi nel 2015 in ambito Onu. I notevoli progressi raggiunti nella lotta contro queste malattie potrebbero rallentare a causa di impegni politici alterni, l’insufficienza dei finanziamenti e l’aumento della resistenza a insetticidi e farmaci. È quanto emerge dal rapporto “Manteniamo la promessa, il tempo è adesso” presentato nei giorni scorsi al Senato dal Network Italiano Salute Globale [già Osservatorio Aids), Aidos e Action Global Health Partnership. Il prezzo in termini di vite umane è già inaccettabile: ogni giorno quasi 1.000 ragazze e giovani donne vengono contagiate dall’Hiv. Ogni due minuti, un bambino muore ancora di malaria. Fra le malattie infettive, la Tbc è la più letale al mondo anche perché non abbiamo certezza dei dati sulle infezioni, ricorda Peter Sands, direttore esecutivo del Fondo Globale, intervenuto alla presentazione insieme, fra gli altri, a Mirriam Banda Chisamba, rappresentante della società civile zambiana che non ha dubbi: “O fermiamo le tre epidemie, o al punto in cui siamo rischiamo di perdere tutti i progressi fatti”. Il Fondo Globale è fra gli attori principali per arrestare le tre epidemie e promuovere la copertura sanitaria universale, per questo l’Italia è chiamata a mantenere il proprio sostegno in vista della 6a conferenza di rifinanziamento (ottobre 2019). Sostenere il Fondo e battersi contro ogni forma di discriminazione che impedisce l’accesso alla salute è l’altra grande sfida per l’Italia: “Non c’è salute globale senza il rispetto dei diritti umani, il pieno riconoscimento dell’eguaglianza di genere e l’importanza della collaborazione fra i network della società civile”, chiosano Stefania Burbo del Network Italiano Salute Globale e Francesca Belli di Action Global Health Partnership.

 

LA POLITICA. A rappresentare le istituzioni Vito Petrocelli (M5S), presidente della Commissione esteri del Senato: “Si tratta di questioni da portare avanti in maniera trasversale – afferma - con il contributo della Farnesina e in particolare della viceministra Emanuela Del Re. A prescindere dall’ammontare delle risorse, la cooperazione italiana si distingue per una tradizione che non cambia quando cambiano i governi ed è un impegno che vogliamo mantenere”. Il capogruppo del Pd in Commissione, Alessandro Alfieri, è il promotore di una mozione allo studio che intende rafforzare l’impegno del governo italiano per il Fondo globale: “Vorrei che fosse un impegno bipartisan, partiamo dalla Commissione affari esteri coinvolgendo la Commissione sanità nella lotta alle tre grandi malattie che colpiscono i territori dell’Africa e non solo: il Fondo Globale insieme alla cooperazione italiana lavora in molti Paesi per provare a debellare queste malattie, ad abbattere la mortalità infantile, a dare una speranza di futuro a quelle popolazioni. Lo fa con un’attenzione particolare alle discriminazioni di genere”. (Roc – 27 giu)

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