“Le politiche di testing e screening sono aumentate a livello regionale, in modo da identificare il maggior numero di casi e realizzando azioni di isolamento e quarantena, ma anche di monitoraggio dei contatti stretti. Le Regioni si stanno attrezzando con tamponi e contact tracing ed è per questo che gli asintomatici sono in aumento”. Lo ha reso noto oggi Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di Sanità, durante la conferenza stampa settimanale sull’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia. Brusaferro ha evidenziato anche che “non abbiamo segnali di sovraccarico dei servizi ospedalieri, sia per quanto riguarda le terapie intensive sia per quanto riguarda i reparti”: ciò significa che “il sistema è in grado di far fronte alle esigenze sanitarie”.

I DATI “I dati sono buoni – ha dichiarato il presidente dell’Iss – e ci danno la garanzia della capacità delle regioni di intervenire” ma, nonostante questo, “permangono segnali di trasmissione con focolai nuovi segnalati, che descrivono una situazione epidemiologicamente fluida in molte regioni italiane. Questo richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico”. L’indice di contagio Rt è infatti minore di 1 in tutte le regioni italiane, tranne che in Val d’Aosta, dove è arrivato a 1,06. “Non vorrei che diventasse un caso - ha sottolineato Brusaferro - La capacità di intercettare è la chiave di lettura di questa e delle prossime settimane: tanto più andremo verso un numero di casi limitato, tanto più il sistema sarà sensibile nell’individuarne subito di nuovi”. Il presidente dell’Iss ha escluso la possibilità che in futuro gli spostamenti saranno limitati a zone con lo stesso indice di contagio: “Non abbiamo intenzione di creare corridoi aerei fra le regioni”, ha concluso scherzando. (22 mag - mag)