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direttore Paolo Pagliaro

TURISMO DELLE RADICI, SCOPRIRSI ITALIANI: I WEBINAR ORI-MAECI

DE VITA (MAECI): TURISMO DELLE RADICI PER RAFFORZARE I LEGAMI E RILANCIARE IL SETTORE

“L’Italia guarda ai ‘turisti delle radici’ per allacciare e rafforzare i legami culturali. E non solo. Il turismo delle radici rappresenta un’opportunità per incrementare e consolidare la posizione dell’Italia nel mondo”. A parlare è Giovanni de Vita del Maeci che è intervenuto il 4 dicembre al primo webinar dal titolo “Scoprirsi italiani: i viaggi delle radici in Italia” organizzato dall’Osservatorio delle Radici Italiane (ORI), dell’Associazione AsSud. De Vita ha sottolineato le ragioni per cui “il Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sostiene con convinzione” il turismo delle radici con iniziative che hanno mosso i primi passi già negli anni scorsi. “Abbiamo deciso di portare avanti un’azione di sensibilizzazione verso il turismo delle radici che è un turismo che si rivolge a una platea di circa 80 milioni tra discendenti italiani e cittadini italiani” nel mondo. “Lo ha ricordato recentemente anche il presidente del consiglio Giuseppe Conte  - ha sottolineato il consigliere  della Direzione Generale Italiani all'Estero della Farnesina – si tratta della più grande comunità di espatriati, superiore  - quasi il doppio -  a quella dei cinesi”. Oltre alle ragioni culturali ci sono “considerazioni economiche” da fare quando si parla di turismo delle radici: “Il turismo ha un valore” dice De Vita che ha ricordato che il settore rappresenta il 13% del nostro Pil e che “il  valore  stimato  dall’Enit,  relativo solo ai turisti delle radici,  è pari a  circa 4 miliardi”. Nel 2018, infatti, l’ENIT ha inserito in questa categoria 10 milioni di viaggiatori, che hanno generato un flusso economico in entrata di circa 4 miliardi di euro, ben il 7,5% in più rispetto all’anno precedente: “Un patrimonio importante”. Con il turismo delle radici “si mira a valorizzare anche le economie di quei territori che non sono interessati oggi dal turismo – ricorda De Vita - e che anzi sono caratterizzati da alti tassi di spopolamento. I flussi emigratori, lo sanno tutti, sono ripresi negli ultimi anni e si parte spesso proprio dai quei luoghi” che potrebbero essere protagonisti di “questo turismo”.  Secondo De Vita “c’è tutta una serie di attività che possono essere messe in moto” e qualcosa già si è mosso e si sta muovendo: “Già nel 2018 abbiamo deciso di convocare un tavolo tecnico sul turismo delle radici per promuovere, tra chi se ne occupa, uno scambio di buone prassi e attivare così iniziative specifiche: per puntare l’attenzione su queste tematiche. Ci siamo mossi in varie direzioni: prima di tutto cercando di attuare un coordinamento. Poi promuovendo iniziative specifiche che mirano a definire le caratteristiche del ‘turista delle radici’ che possono essere utili, ad enti locali o ad operatori, per fare in modo che venga delineata un’offerta specifica di servizi turistici proprio per quelle persone che hanno un rapporto speciale con il nostro Paese”. “Non si tratta solo di una promozione del Sistema Paese: si tratta, - precisa De Vita - attraverso la riattivazione di questi legami, di rafforzare una relazione strategica tra l’Italia e le proprie comunità all’estero in maniera tale da consolidare la posizione dell’Italia nel mondo”. “Abbiamo grandi aspettative da questa ricerca” ha aggiunto De Vita riferendosi allo studio condotto dall’Osservatorio permanente sulle Radici Italiane (ORI) dell’Associazione AsSud perché è importante ora come non mai “definire il profilo del turista delle radici, le sue caratteristiche”: “Il turismo – ha concluso De Vita - a causa del Coronavirus è stato pesantemente colpito ma quello delle radici potrebbe rappresentare una ripresa, il rilancio di un settore”. Al dibattito sono  intervenuti diversi ospiti: Filippo La Rosa (Console Generale d’Italia a San Paolo), Mariano Gazzola (Comitato di Presidenza CGIE), Veronica Morello (ENIT Argentina), Donato De Santis (Cavaliere della Repubblica italiana e Chef), Alfredo D’Ambrosio (Pres. Cavenit, Cam. Comm. Italovenezuelana), Mariano Palazzi (Pres. Dante Alighieri Venezuela), Carlos Villino (Presidente Associazioni Italo venezuelane), Daniel Antenucci (vice-Rettore Università di Mar del Plata). E poi i componenti dell’Osservatorio: Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario. Il webinar si inserisce in una ricerca su scala globale del turismo delle radici, intrapresa dall’Osservatorio stesso con la collaborazione del MAECI e della DGIT (Direzione generale per gli italiani all’estero). Capire quali sono le aspettative su questo tema, quali iniziative potranno essere intraprese, come costruire la domanda di turismo delle radici sono solo alcuni dei temi di discussione con i relatori.

TURISMO DELLE RADICI: INIZIATIVE E ASPETTATIVE / SPECIALE USA

(NoveColonneATG) Roma - “Scoprirsi Italiani - Il Viaggio delle Radici in Italia” è il webinar organizzato dall’Osservatorio Permanente delle Radici Italiane (ORI) dell’Associazione AsSud  che si  è tenuto il 18 febbraio sui social. A coordinare e stimolare il dibattito on line sono stati i componenti dell’Osservatorio: Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario. Il webinar si inserisce in una ricerca su scala globale del turismo delle radici, intrapresa dall’Osservatorio stesso con la collaborazione del MAECI e della DGIT (Direzione generale per gli italiani all’estero). Capire quali sono le aspettative su questo tema, quali iniziative potranno essere intraprese, come costruire la domanda di turismo delle radici sono solo alcuni dei temi di discussione sui cui si sono focalizzarti i relatori. Il primo ad intervenire al dibattito è stato Giovanni Maria De Vita del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale che ha parlato dell’importanza di “migliorare il sistema di accoglienza” volto ad ospitare i turisti delle radici, che non si recano nei classici luoghi di “attrazione”, ma nei piccoli comuni dove hanno vissuto i loro nonni, per vivere quello che hanno immaginato per anni ascoltando i loro racconti. De Vita ha sottolineato che “è importante preparare un’offerta tailor-made”, ossia adatta a persone di origine italiana ma che, per vissuto, cultura, abitudini, non si possono considerare del tutto tali. Ad intervenire telefonicamente all’incontro (visto che era impegnata a Montecitorio per il voto di fiducia al nuovo Governo presieduto da Mario Draghi) Fucsia Nissoli, deputata di Forza Italia  eletta all’estero nella Circoscrizione America Settentrionale e Centrale. “Il turismo delle radici è lo zoccolo duro per la ripresa” ha detto Nissoli,  riportando l’attenzione sugli strumenti di supporto per italiani residenti all’estero, come, ad esempio, “lo sgravo fiscale del 100% sugli immobili” che alcuni di questi possiedono in Italia. Al seminario promosso dall’Ori e che era dedicato agli Stati Uniti, ha preso poi la parola il Consigliere dell’Ambasciata Italiana negli Usa Domenico Bellantone: “La comunicazione è fondamentale per mettersi in contatto con i turisti delle radici, che sono una fondamentale risorsa per le aree più arretrate del nostro Paese, dove si recano in un viaggio emozionale”. Il Consigliere  infine, ha invitato a “non commettere l’errore di considerare il turista delle radici come uno specchio degli italiani partiti decenni fa per cercar fortuna”. Tra gli interventi anche quello del Direttore dell’Istituto di Cultura Italiano di New York, Fabio Finotti, che ha parlato della grande quantità di giovani italo-americani che si recano a studiare in Italia “per riconquistare le loro radici”. Finotti ha ricordato l’importanza di consentire loro di “mettere le mani in pasta”, riscoprendo delle nuove forme di socializzazione che non hanno mai vissuto: “Dobbiamo fornire ai giovani non quello che cercano, ma più di quello che cercano”, ha concluso, annunciando un nuovo progetto promosso degli Istituti Italiani di Cultura, quello di creare degli “edifici virtuali” multidimensionali e multilinguistici. Ha preso parte al dibattito virtuale anche  Umberto Mucci, presidente di We The Italians, che ha aperto il suo intervento con un’osservazione: “Italian style, negli USA, indica qualcosa ‘fatto bene’, mentre in Italia si usa all’italiana per indicare una cosa fatta male”. Mucci ha sottolineato che gli italiani dovrebbero impegnarsi a guardarsi e guardare il loro Paese con gli occhi degli italo-americani, che “mostrano le loro radici come una medaglia, inoculandole nei loro figli ed apprezzando la capacità degli italiani di destreggiarsi nelle difficoltà”.  A fornire un interessante contributo a proposito del turismo delle radici anche Luigi Scaglione, Coordinatore delle Consulte Regionali dell’Emigrazione che ha invitato a guardate con ottimismo il futuro: “Possiamo immaginare che un ‘dopo Covid’ sia già cominciato, potendo sperare di ricostruire un percorso che già era stato avviato”. Scaglione ha poi ricordato come gli italoamericani sappiano cogliere le opportunità che si presentano loro, portando l’esempio di Francis Ford Coppola, che ha ristrutturato senza stravolgere la vecchia casa di sua nonna nel comune di Bernalda, in Basilicata, ricavandone uno dei luxury hotel più famosi al mondo, rilanciando, così, il turismo nel piccolo centro lucano. “Abbiamo bisogno di testimonianze, più personaggi coinvolgiamo, più avremo l’opportunità di sviluppare il turismo delle radici. Esso non è un turismo di massa, bensì un turismo che ricerca luoghi intimi – ha sottolineato Scaglione -  Più voci mettiamo, più occasioni creiamo per sviluppare il flusso di ritorno verso il nostro Paese”. E a proposito ha ricordato “l’importanza di sostenere i gemellaggi come opportunità e occasione di richiamo, una nuova rete di collegamenti capace di promuovere il turismo di ritorno”.

SCHEDA / DE VITA (MAECI): OFFERTA ‘SU MISURA’ PER IL TURISTA DELLE RADICI

(NoveColonneATG) Roma - “Le informazioni che raccogliamo servono a definire le caratteristiche principali e peculiari del turista delle radici, per il quale vogliamo migliorare il sistema di accoglienza”. A parlare  è Giovanni de Vita del Maeci che è intervenuto il 18 febbraio al secondo appuntamento sul turismo delle radici dedicato agli Stati Uniti, organizzato dall’Osservatorio delle Radici Italiane (ORI), dell’Associazione AsSud. Il webinar, dal titolo che riprende la ricerca “Scoprirsi italiani: i viaggi delle radici in Italia” ha visto la partecipazione di numerosi esperti.  “Il turismo delle radici – ha sottolineato  il consigliere  della Direzione Generale Italiani all'Estero della Farnesina –  è importante per l’ Italia. Conta su circa 80.000 persone che mantengono la curiosità per il nostro Paese.  Una curiosità che è alimentata da un forte sentimento: il legame con le origini dei loro antenati. Il turista delle radici si reca in Italia per scoprire i luoghi di cui gli parlavano nonni e bisnonni. Viene a visitare magari i luoghi dove sono sepolti i suoi antenati, dove sono le loro case o le chiese in cui si sono sposati. Ma torna in Italia anche a scoprire elementi del narrato che fanno parte della sua formazione sentimentale. Si interessa anche alla tradizione enogastronomica e vuole conoscere come si svolgono le tradizioni di cui ha sentito parlare. È importante che ci sia una ricerca a riguardo in modo che si possa preparare un’offerta tailor-made”. “I turisti delle radici – ha continuato De Vita nel suo intervento al webinar -  contribuiscono in maniera importante” a far crescere un budget. “Dobbiamo fornire a enti locali e servizi degli strumenti appropriati per dar loro la possibilità di offrire  un servizio che porti alla customer satisfaction, far sì che il turista delle radici torni più volte e si senta parte dell’ambiente. È importante - per DE Vita - mettere insieme tutti gli organi che si occupano di turismo delle radici per dare un servizio sempre migliore”.

 

SCHEDA / TURISMO DELLE RADICI, NISSOLI (FI): UN VOLANO PER LA RIPRESA

(NoveColonneATG) Roma - Quello del turismo delle radici è “un tema importante per il nostro Paese e per gli italiani all’estero. La ricerca delle proprie origini e il rafforzamento dei legami affettivi spesso si trasformano anche in rafforzamento dei legami economici”. Lo ha detto Fucsia Nissoli, deputata di Forza Italia eletta nella Circoscrizione Estero America Settentrionale e Centrale, intervenendo il 18 febbraio al webinar “Scoprirsi italiani: i viaggi delle radici in Italia” dedicato agli Stati Uniti, organizzato dall’Osservatorio delle Radici Italiane (ORI), dell’Associazione AsSud. “C’è un’Italia oltre l’Italia” ha ricordato Nissoli che ha fatto riferimento ai numeri (“un bacino di 6 milioni di residenti all’estero a cui si aggiungono 80 milioni di italo discendenti”) a cui poter dare “una giusta accoglienza”. “Il turismo ha subito una grave perdita ma quello delle radici può rappresentare una ripresa. I dati del passato sono incoraggianti” ha aggiunto la deputata. Certo sono tante le iniziative da incentivare: “Se vogliamo dare un contributo alla ripresa è necessario incrementare il turismo di ritorno alimentato dagli italiani all’estero. A cominciare dagli sgravi fiscali sugli immobili posseduti in Italia dagli italiani residenti all’estero. E invogliare così a mantenere una casa in Italia e un ritorno alle origini. E poi incentivare corsi di lingua italiana, di enogastronomia, corsi per far conoscere usi, tradizioni e cultura. Il turismo di ritorno può fare da volano per la ripresa di un settore” che ora vive un momento di grande difficoltà a causa della pandemia. “Non mancherò di sensibilizzare i miei colleghi su questo tema – ha concluso Nissoli – tutti gli eletti all’estero con questo Governo sono in maggioranza: mi auguro in una leale collaborazione da parte di tutti per il bene degli italiani”.

 

TURISMO DELLE RADICI E ITALIANI ALL’ESTERO: SPECIALE AUSTRALIA

(NoveColonneATG) Roma - “Il turismo delle radici è un settore di grande interesse: gli oriundi italiani nel mondo sono circa 80 milioni, molti dei quali non sono mai stati in Italia, ma scelgono di recarvisi per visitare i luoghi delle loro radici”: sono queste le parole con cui Giovanni Maria De Vita, consigliere  della Direzione Generale Italiani all'Estero della Farnesina , ha aperto il suo l’intervento il 25 febbraio al webinar “Scoprirsi italiani: i viaggi delle radici in Italia - Speciale Australia” organizzato dall’Osservatorio delle Radici Italiane (ORI), dell’Associazione AsSud. “È importante prestare attenzione a questi potenziali turisti: dobbiamo capire come comunicare con loro per fornire un messaggio che li stimoli a compiere il viaggio di ritorno. Quest’ultimo è un ulteriore fattore di rafforzamento dei rapporti tra l’Italia e le comunità italiane all’estero, che rappresentano un patrimonio eccezionale, ed un’opportunità soprattutto per gli italiani che vivono in Paesi extra europei, che possono diventare partner per progetti di collaborazione internazionale” afferma De Vita. “Nel 2018 – ha spiegato  - il Maeci ha convocato il ‘tavolo tecnico del turismo delle radici’, un’iniziativa volta allo scambio di informazioni con attori provenienti dall’amministrazione centrale del turismo, enti locali, start-up, con l’obiettivo di promuovere buone prassi e fornire informazioni appropriate a coloro che si affacciano all’Italia. È importante guardare al turista delle radici come un turista speciale, che giunge qui per ripercorrere a ritroso un percorso che lo porta in aree al di fuori del mainstream, e deve essere accolto con una cura ancora maggiore per far sì che il suo viaggio rimanga un’esperienza indimenticabile. Al ‘tavolo delle radici’ abbiamo redatto una guida sulle radici italiane, proponendo itinerari diversi che ricostruiscono in ogni regione i percorsi di interesse del turista, volti alla riscoperta di cultura e tradizioni dei suoi antenati. Abbiamo inoltre ritenuto necessario sostenere attività specifiche per la formazione di operatori del turismo delle radici italiane, come un master universitario di primo livello promosso dall’Università della Calabria”. Di “turismo delle radici” hanno parlato nel corso del webinar anche Mariangela Stagnitti (Presidente del Comites di Brisbane), Laura Di Russo (Responsabile dell’Ufficio Emigrazione della Regione Abruzzo), Joe Delle Donne (Presidente degli Abruzzesi d'Australia), Enzo Badalotti (VicePresidente dei Veronesi nel Mondo), Michele Grigoletti (Presidente del Club Veronesi a Sidney), Joe Caputo (Presidente della Federazione Pugliesi d'Australia) e Martino Prince (Presidente della Federazione dei Calabresi del Sud Australia e neo eletto consultore della Regione Calabria). A coordinare e stimolare il dibattito sono stati i componenti dell’Osservatorio: Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario. Il webinar si inserisce in una ricerca su scala globale del turismo delle radici, intrapresa dall’Osservatorio stesso con la collaborazione del MAECI e della DGIT (Direzione generale per gli italiani all’estero). Capire quali sono le aspettative su questo tema, quali iniziative potranno essere intraprese, come costruire la domanda di turismo delle radici sono stati alcuni dei temi di discussione.

 

SCHEDA / GLI INTERVENTI DI CARE’ E GIACOBBE (PD)

(NoveColonneATG) Roma - Il secondo ospite del webinar Scoprirsi italiani: i viaggi delle radici in Italia - Speciale Australia è stato il deputato eletto all’estero del Pd Nicola Carè  (Circoscrizione Estero Africa, Asia, Oceania) che ha aperto il suo intervento affermando che “oggi, gli italiani nel mondo non sono più quelli degli anni ’50 o ’60, ma sono anche giovani che si muovono nel mondo portando la nostra filosofia di vita e riportando in Italia l’esperienza acquisita all’estero. Tutto questo rientra nell’ambito del turismo delle radici, elemento importantissimo”. Carè ha aggiunto: “Potremmo definire gli italiani all’estero ‘ambasciatori del Made in Italy’, portavoce della cultura italiana. Io credo che gli italiani all’estero, soprattutto di seconda e terza generazione, che hanno vissuto esperienze italiane solamente attraverso i racconti dei loro padri e nonni, possono diventare investitori oltre che ambasciatori presso il luogo dove ritornano. Sono talmente interessati alle loro origini al punto da voler rimettere a nuovo i luoghi appartenenti ai loro antenati, come le case dei loro nonni e bisnonni. Vogliono venire a visitare l’Italia in una maniera diversa dal turista tradizionale, che non si spinge nei piccoli borghi interni o verso il sud. Una volta che i turisti delle radici fanno ritorno ai loro Paesi di origine si trasformano nei più grandi promotori dell’Italia e di quel Made in Italy che rappresenta un terzo di tutto il PIL nel settore dell’export. E questo valore può ancora aumentare se si investe sul turismo di ritorno. In Australia, dove vivo, vedo ragazzi figli della prima o seconda generazione di italiani, che hanno un amore immenso verso l’Italia, un amore che, spesso, manca del tutto nel nostro Paese”. Per il deputato “bisogna operare con attività di promozione e marketing verso il Made in Italy e verso i piccoli borghi rimasti ormai desolati”. Tra gli interventi al webinar anche quello di Francesco Giacobbe, senatore del Pd eletto all’estero, nella Circoscrizione Africa, Asia, Oceania,  che  ha affermato che oggi più che mai “c’è una fame di viaggiare enorme ed una sete di conoscenza”. Per Giacobbe finita la pandemia il turismo  puo’ rappresentare “un’opportunità per soddisfare questa fame” ed e’ quindi necessario “attrezzarsi bene ad accogliere i turisti di ritorno”. Il senatore ha raccontato poi un aneddoto sulla sua vita familiare, riguardante la moglie del figlio: una giovane australiana di origini italiane che mai si era recata nella penisola. “Quando le abbiamo chiesto cosa le sarebbe piaciuto visitare in Italia, ha dato tre risposte: il piccolo borgo calabrese di cui erano originari i suoi nonni materni, il piccolo paese di provenienza dei nonni paterni e il tour di Montalbano. Questo dimostra come la serie TV abbia promosso una parte della Sicilia che rientra nei sistemi di informazione tradizionali sulle bellezze italiane. Ci sono prodotti culturali, come, appunto, la serie Montalbano, o anche Don Matteo, che hanno promosso all’estero parti inesplorate dell’Italia, suscitando una curiosità enorme”. Giacobbe ha fatto poi riferimento al discorso di De Vita, affermando che “bisogna fare in modo che la guida promossa dal Maeci venga diffusa nel linguaggio dei giovani: usiamo i social, valorizziamo le serie TV che promuovono l’Italia” l’invito arrivato da Giacobbe. “È necessaria un’attività coordinata tra Stato, regioni ed enti locali, volta ad incoraggiare il turismo sociale anche in un’ottica di interscambio universitario, scolastico e professionale – ha continuato il senatore che ha ricordato: - i turisti delle radici conoscono luoghi che successivamente descriveranno con amore, invogliando le persone a visitarli”. “Spesso i turisti delle radici non si recano fino ai piccoli borghi d’origine semplicemente perché non ci sono le infrastrutture necessarie a raggiungerli, e, se riescono nell’impresa, spesso mancano le strutture di ricevimento e alloggio adatte ad una permanenza” ha poi sottolineato Giacobbe che ha concluso il suo intervento riportando l’attenzione sul fatto che  “sono necessari investimenti di natura infrastrutturale, attività di promozione che valorizzino queste zone. Oggi, rispetto a ieri, qualche risorsa in più c’è: dobbiamo sfruttarle al meglio perché il prossimo passo sarà invitare i figli degli italiani all’estero ad investire in Italia in attività produttive”.

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