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Turismo Radici, Sinisi: cresce interesse italo-discendenti

Turismo Radici, Sinisi: cresce interesse italo-discendenti

“Rigenerazione, delle persone e dei territori”. È questo il concetto che meglio racchiude il senso del Turismo delle Radici secondo Letizia Sinisi, autrice del libro “Turismo delle Radici, un’opportunità per ripartire con il Rooting Experience Planning”, tra le massime esperte del tema in Italia. Di turismo delle radici si parlerà giovedì 31 marzo, all’archivio di Stato di Napoli; in questa occasione, la scrittrice verrà intervistata da Francesco Maria Spanò, direttore People & Culture Luiss e autore del libro “Gerace. Città Magno-Greca delle Cento Chiese”. “Si sentiva l’esigenza di mettere al centro Napoli – spiega Sinisi a 9Colonne – per quello che ha rappresentato per l’emigrazione: dal molo dell’Immacolatella da cui partivano i bastimenti all’archivio storico, un tempio della storia italiana”. Una cornice d’eccezione, dunque, per un tema di cui ultimamente si sente spesso parlare. Come spiega l’esperta, “i tempi sono ormai maturi affinché questo turismo possa avere la sua rilevanza. Durante la pandemia è aumentato l’interesse degli italo-discendenti nei confronti delle proprie radici; non si parla solo di persone che vogliono rivedere i luoghi d’origine, ma anche di emigrati ormai di seconda o terza generazione che vogliono conoscere i luoghi, le case, le tradizioni dei propri antenati”.

 

A partire dal 2009, anno in cui, “in tempi non sospetti”, Letizia Sinisi ha iniziato ad occuparsi professionalmente di Turismo delle Radici, molto è cambiato: dal 2018 è attivo un tavolo di coordinamento alla Farnesina, del quale fanno parte istituzioni centrali e locali, esperti e associazioni di italiani all’estero. Recentemente poi,  è stato firmato l’Accordo tra il Ministero della Cultura ed il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per l’avvio del Progetto del PNRR dedicato al “Turismo delle Radici”. Secondo Sinisi si tratta  di “una grande opportunità”, soprattutto per il mezzogiorno e per i piccoli borghi: “Migliorando le infrastrutture e creando nuove figure professionali  si potrà garantire una miglior esperienza a chi viene a ricercare le proprie radici, e allo stesso tempo si creeranno nuovi sbocchi lavorativi per i giovani”. “Un esempio vincente – evidenzia l’esperta - è quello del Salento, dove diversi ragazzi hanno deciso di restare, di dedicarsi al turismo ma puntando su un’offerta turistica basata sulle tradizioni locali”. Una possibilità dunque, per rilanciare l’intero settore, potendo contare su una platea che, sottolinea Sinisi, “è formata da oltre 80 milioni italo-discendenti, ai quali bisogna aggiungere anche tutte le persone interessate a scoprire la nostra cultura, per un totale che si stima essere tra i 250 ed i 300 milioni”. 

L’accoglienza del turista delle radici, anzi “Rootista”, per usare il termine coniato dall’esperta riprendendo la parola inglese Roots, radici, ha bisogno di professionisti qualificati. È anche per loro che, a novembre del 2021, è stato pubblicato il manuale “Rooting Experience Planning”. Per l’autrice si parla “di un tipo di turismo in grado di riqualificare i luoghi e, allo stesso tempo, di avere una componente terapeutica sui viaggiatori”, proprio per questo però è necessario fornire agli operatori ed agli amministratori i mezzi giusti. Come sottolinea Sinisi “nel libro viene spiegato tutto. Raccontando anche le mie esperienze pongo l’accento su ciò che è necessario per garantire un’esperienza di qualità: bisogna comprendere innanzitutto le diverse tipologie di emigrazione, essendo quella avvenuta in Australia, per esempio, molto diversa da quella americana; è necessario poi concentrarsi sulla genealogia che – conclude – rappresenta anche una grande opportunità per conoscere la storia italiana”. (PO / Par)

 

TURISMO RADICI, L'EVENTO A NAPOLI Esponenti delle istituzioni, professionisti del settore e membri della società civile si sono dati appuntamento a Napoli per parlare del Turismo delle Radici. Nel corso della mattina di giovedì 31 marzo, nei locali dell’archivio di Stato della città partenopea, è previsto un confronto tra i vari ospiti sulle opportunità di questa offerta turistica nel rilancio dell’Italia e sul ruolo svolto proprio dall’archivio. Per il ministero degli Affari esteri interverrà Giovanni Maria De Vita, consigliere della direzione per gli Italiani all’Estero, mentre per la regione Campania l’assessore al Turismo Felice Casucci ed il direttore generale per le Politiche culturali Rosanna Romano; a rappresentare Enit sarà invece il presidente Giorgio Palmucci. Saranno diversi anche i presidenti, direttori o membri delle associazioni interessate, a vario titolo, da questo fenomeno: Salvo Iavarone di Asmef, Pier Felice degli Uberti della confederazione internazionale di Genealogia ed Araldica, Maddalena Tirabassi del centro Altreitalie e Stefano Clima dell’associazione Svegliamoci Italici. Nel corso della mattinata è prevista anche un’intervista, condotta da Francesco Maria Spanò, direttore People & Culture Luiss, a Letizia Sinisi, autrice del manuale “Turismo delle Radici, un’opportunità per ripartire con il Rooting Experience Planning”. Ci sarà spazio inoltre per il video di Italy Rooting, “A Campanian among Campanians” e di “Napoli Grand Tour tra passato e presente” di Luca Martera.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)