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TURISMO DELLE RADICI

Abriola: la capitale dell’amore in Basilicata

Abriola: la capitale dell’amore in Basilicata

Immerso nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese, noto per le sue bellezze naturalistiche e per l’eccezionale biodiversità animale, Abriola si erge in un paradiso naturale dove i boschi incontrano le tradizioni lucane. Abriola, infatti, è inserita nel cuore della Basilicata in provincia di Potenza e nel comprensorio sciistico Sellata-Arioso, che si estende in un paesaggio ricchissimo di faggi secolari in cui le escursioni sono sempre una buona idea. Anche gli amanti della buona cucina si trovano a proprio agio nelle località del Sellata-Arioso, dove i rifugi in quota confortano gli sciatori che preferiscono rimanere sulle piste tutta la giornata senza rinunciare ad una meritata pausa davanti ad un piatto tipico. Sapori di ricette antiche, semplici e genuine: imperdibili le “manate”, molto simili ad una matassa di lana tagliata a metà, spesso condite con legumi, sughi e con la mollica di pane fritta, i “Tumacell’”, un piatto a base di interiora di maiale, e l'“U v’scuott ra Maronn”, biscotto tradizionalmente preparato in occasione del pellegrinaggio alla “Madonna di Monteforte”. Non ci sono testimonianze certe sulle origini della città. Le uniche certezze di un insediamento si hanno intorno al IX secolo quando i saraceni, dopo l'occupazione di Conza nel 872, si spinsero fino in Lucania e ad Abriola fondarono una cittadella fortificata a presidio della vallata della Fiumara di Anzi. Proprietario di Abriola divenne il saraceno Bomar, signore di Pietrapertosa. Nel 907 la città fu ceduta al longobardo Sirifo. In quest’epoca nasce il toponimo di Abriola, derivante da Briola, ovvero “luogo di caccia di un conte longobardo”. Nel corso dei secoli successivi il feudo appartenne a molti casati, tra cui quello dei D'Orange, dei Di Sangro, dei Caracciolo ed infine dei Federici. Nel 1809, inoltre, il borgo divenne scenario di uno dei più efferati episodi di brigantaggio che la storia ricordi: lo sterminio dell'intera famiglia del barone Federici, per opera di una delle più temute bande di briganti dell'epoca, capitanata da Rocco Buonomo detto Scozzettino. Oltre alla storia, sono da scoprire gli edifici che arricchiscono le vie del borgo, come i ruderi di Castel Glorioso. Interessante è la Chiesa Madre dedicata a San Valentino, patrono del paese, edificata forse nel Duecento e ricostruita parzialmente nel Settecento. A San Valentino è dedicata una festa ogni 14 febbraio, ripetuta il 16 agosto in occasione del rientro degli emigranti. Il culto di San Valentino appartiene ad una radicata tradizione popolare e religiosa: quasi il 30% degli abitanti porta il nome del santo e la sua venerazione si fa risalire alla tradizione secondo la quale, in un periodo di grande carestia per il paese, il santo percorrendo la via Appia da Roma per raggiungere la Puglia, fermatosi nei pressi del piccolo centro fece guarigioni miracolose e salvò gli abitanti dalla carestia facendo inviare carri con del grano. Sono da visitare anche la Chiesetta di S. Gerardo, il Palazzo baronale di cui restano i ruderi del castello, la Chiesa dell’Annunziata e il Santuario di Monteforte sulla cima del monte omonimo, con meravigliosi affreschi il cui più antico è datato 1050. Al termine della visita, la cosa migliore da fare è lasciarsi cullare dalle radici culturali di Abriola. Non è raro imbattersi in rinomate attività artigianali, legate alla cultura contadina e pastorale. Queste attività stanno rifiorendo e si distinguono per la produzione di sedie impagliate. Vivere queste tradizioni in prima persona arricchirà la vita di ogni viaggiatore di passaggio.
COME ARRIVARE: L'aeroporto di riferimento è quello di Bari (145 km), mentre la stazione ferroviaria è quella di Potenza (13 km). In automobile da Roma: prendere A24, poi A1/E45, A30, E45 ed E847 in direzione di Via Rifreddo/SS 92 a Potenza, uscire a Laurenzana, seguire Strada Provinciale 5 della Sellata/SP 5 fino ad Abriola.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Da vedere i vicini borghi di Sasso di Castalda e Brienza. Da non perdere, inoltre, la Torre di Satrianum in Tito.
http://www.comune.abriola.pz.it/abriola/detail.jsp?otype=100068&id=101561

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