L’Est Europa abbraccia una delle icone del thriller letterario italiano. Si tratta di Barbara Baraldi, autrice classe 1975 ed emiliana doc, che in questi giorni è sbarcata nelle librerie della Serbia e della Polonia con due delle sue opere di maggior successo. La prima è “Aurora nel buio” (già Premio Nebbia Gialla nel 2018), in Italia edito da Giunti, il primo romanzo della serie di Aurora Scalviati, la profiler che fa luce sulle ombre e sul male di un’Emilia di provincia mai così oscura, che si presenta per la prima volta al pubblico serbo. La seconda, invece, è “La stagione dei ragni” (sempre Giunti), dove l’autrice porta il lettore alla scoperta del sostituto procuratore Francesco Scalviati, il padre di Aurora, e di una Torino esoterica ed elegantemente inquietante, approdato in Polonia. Non è la prima volta per Barbara Baraldi che un suo libro viene pubblicato all’estero, come era stato per la serie di “Scarlett” e per “La Bambola di Cristallo” nei mercati anglosassoni di Inghilterra e Stati Uniti, ma l’emozione è sicuramente tanta, come conferma la scrittrice a 9Colonne: “Credo che quello che piacerà di ‘Aurora nel buio’, anche ad un pubblico che magari non conosce la provincia emiliana, è che nei piccoli posti i crimini diventano più grandi. Paesini placidi che producono realtà sconvolgenti; se ci pensiamo, in questo senso tutto il mondo è paese, perché anche se ogni borgo ha le sue leggende e tradizioni, le dinamiche del male sono sempre le stesse. Le città ci parlano. A me piace molto dialogare con le persone quando viaggio; io sono una di quelle che parla con tutti. Parlo con la signora sul treno, la cameriera, la barista, il proprietario del B&B. Hanno tutti sempre qualcosa da raccontare e in quei racconti ci sono i luoghi che descrivo. Questo mi è stato molto utile per la Torino de ‘La stagione dei ragni’, ad esempio”. Con l’approdo nei mercati esteri potrebbe esserci anche l’idea di un’ambientazione per un prossimo thriller al di là dei confini nazionali? Forse. O forse no. “A volte ci sono state delle incursioni anche all’estero nei miei romanzi, quindi qualcosa ho già fatto in questa direzione. Per ora però credo sia molto più interessante raccontare ciò che conosco bene. Ogni scrittore può parlare della propria terra, raccontare ciò che l’occhio vede”. Nel frattempo, Barbara Baraldi è nelle librerie di tutta Italia con “Cambiare le ossa” (Giunti, 2022), un romanzo che ci ha messo davvero poco a entrare nelle grazie dei lettori e delle lettrici del Paese: “Anche qui siamo a Torino, come ne ‘La stagione dei ragni’. In questa, che è una delle città più esoteriche che abbiamo in Italia, i due romanzi si intrecciano in una storia comune, con Aurora Scalviati come protagonista, chiamata a indagare su un caso chiuso dal padre. Un romanzo che racconta delle eredità dei genitori, ma anche di approccio alla natura umana, così come un thriller che coniuga fede e meccanica quantistica” spiega Baraldi a 9Colonne.

IL TOUR LETTERARIO IN ITALIA - Aurora Scalviati sta a Barbara Baraldi come Rocco Schiavone ad Antonio Manzini, Mila Vasquez a Donato Carrisi, i vecchietti del Barlume a Marco Malvaldi e il Commissario Montalbano ad Andrea Camilleri: un personaggio che è l’ombra lucente della scrittrice, data in dono ad un pubblico affamato di suspense che è sempre in attesa di nuove storie; d’altronde, si sa, l’appetito vien mangiando. Aurora Scalviati è entrata ormai cinque anni fa nel cuore del pubblico italiano ed estero ed è lì che alberga tutt’ora, come dimostra l’affetto dei lettori che si preparano a incontrare l’autrice nel suo tour letterario di presentazione di “Cambiare le ossa”: si comincia oggi a San Donnino nel Modenese, il 9 luglio ad Aosta, poi Formigine, Guidizzolo, Vasto, Asiago, Cesenatico, il Trentino e molte altre in arrivo; insomma, un giro d’Italia senza maglia rosa, ma con tante deliziose ombre oscure. (FeB – 6 lug)