È donna il direttore de "La Voce di Fiume", il bimestrale dedicato alla Comunità italiana di Fiume. Rosa Maturcinovic e, come testimonia il cognome ha origini di oltreconfine, 9Colonne l'ha incontrata a Roma. "Dal 2003 mi occupo dei fiumani nel mondo attraverso questa testata che racconta la nostra storia, la nostra attualità, ma, soprattutto ricorda quello che è stato l'esodo, cosa ha significato per noi. Tentiamo di ricomporre la nostra realtà attraverso la lingua e la cultura, veicolo importantissimo, anche perché non potendoci riconoscere la lingua questo diventa un veicolo di conoscenza un collante per i fiumani che sono in tutto il mondo". "Un lavoro quotidiano pensando ai fiumani che sono espatriati o che sono ancora residenti a Fiume e ai loro figli e nipoti". "Il giornale è importantissimo, a Fiume è distribuito nelle scuole e diventa uno strumento di studio. Ecco perché insistiamo sul racconto di personaggi importanti della storia di Fiume le vicende accadute, affinché i giovani abbiamo maggiore coscienza di sé e del loro ruolo". "All'inizio il giornale era rivolto ad un pubblico che soffriva di nostalgia per la città che aveva lasciato nel dopoguerra. Poi piano piano sono cresciuti altri progetti, altri obiettivi. È cambiato il pubblico. I vecchi esuli li abbiamo persi per ragioni anagrafiche e ci rivolgiamo ai giovani, a quelle persone che hanno la necessità di conoscere la propria storia familiare, che ha la necessità di conoscere a fondo la propria storia le proprie radici per poter andare più sicuro nel mondo". "Il giornale è lo strumento che mi consente di svolgere questo ruolo. Mi piacerebbe che avesse una periodicità mensile, come era all'inizio, ma per ora non è possibile". "Purtroppo, la realtà degli esuli vive in piccole enclave. Negli anni parlare di esodo è stato scomodo per la storia la politica italiana, solo dopo l'istituzione del Giorno del Ricordo si è potuti uscire a cielo aperto con le nostre necessità. È una storia nuova quella che stiamo costruendo". (Sab – 21 lug)