Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

SPECIALE CGIE ROMA 28 FEB-1MAR 2012

NAPOLITANO A CGIE: PATRIMONIO UNICO DI ESPERIENZE
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della Prima assemblea plenaria del 2012 del Consiglio generale degli italiani all' estero, ha inviato al segretario generale, Elio Carozza, un messaggio: "Profonde trasformazioni globali ci pongono di fronte a inediti fenomeni di migrazione, a nuove esigenze di politiche di accoglienza e inclusione sociale e civile. Sono convinto - sottolinea Napolitano - che l' emigrazione italiana costituisca un patrimonio unico di esperienze individuali e collettive, di generazioni diverse, al quale ispirarci come concreta testimonianza e esempio di integrazione e laboriosità. Auspico - conclude il Capo dello Stato - che dalla vostra assemblea emergano importanti contributi di riflessione sulle politiche migratorie".

CGIE, TERZI: RISORSE SCARSE MA C' E' ATTENZIONE GOVERNO
La situazione di crisi economico-finanziaria che attraversa il nostro Paese costringe anche il Mae a stringere i cordoni della borsa. Tuttavia in occasione dell' Assemblea Plenaria del Cgie che si è aperta oggi pomeriggio alla Farnesina, è stata ribadita la volontà del ministro e dell' Esecutivo di stare accanto ai nostri concittadini all' estero e di non eludere le questioni critiche. Nella relazione del Governo del ministro degli Esteri Giulio Terzi, assente nell' occasione, letta all' assemblea dal Direttore Generale per gli Italiani all' Estero e le Politiche migratorie, Carla Zuppetti, ha affermato che "questo Governo è fortemente impegnato a consolidare ulteriormente i legami con i connazionali all' estero, che sono parte integrante dell' identità nazionale". Toccando la questione del processo di riforma dei Comites e del Cgie, Terzi ricorda che "al momento è all' attenzione della commissione Affari Esteri e Comunitari dalla Camera. E' auspicabile - aggiunge - che si approfitti appieno del tempo che ancora resta per trovare un' intesa che consenta, nell' esaminare il testo, di tenere conto delle legittime aspettative degli italiani all' estero quanto al ruolo ai compiti e alle modalità di funzionamento di tali organismi rappresentativi". In attesa di possibili sviluppi parlamentari, il ministro procederà intanto a richiedere alla rete all' estero di formulare le previsioni di spesa: sulla base dei dati annui appena resi noti dell' allineamento schedari consolari/Aire gli elettori dovrebbero essere circa 3,6 milioni, mentre nel 2004 erano 2,5 milioni - in modo da avere la quantificazione degli oneri complessivi. A seguito dell' incremento del numero degli aventi diritto al voto, dunque, l' aumento degli oneri organizzativi e delle spese postali e di stampa si stimano in almeno 16 milioni di euro. Riguardo alla fragilità della nostra rete diplomatico consolare, che il titolare della Farnesina ricorda essere "la quarta al mondo per numero di sedi, ma con risorse finanziarie e umane sempre più scarse", "in linea con la particolare attenzione posta da questo Governo alla spending review ho dato indicazioni che il piano di razionalizzazione della rete - messo a punto nei mesi scorsi - non venga confermato e implementato finché non sarà stato presentato e discusso in Parlamento un complessivo piano di revisione della spesa di questa Amministrazione". Nella relazione un passaggio viene dedicato anche alla lingua e alla cultura italiana all' estero rispetto alla quale, in una condizione "di ulteriore significativa riduzione delle risorse disponibili" è stata applicata quale strumento che cercasse di bilanciare gli effetti negativi "una riduzione non lineare ma selettiva dei contributi da assegnare ai singoli Enti in relazione alle attività svolte, dando priorità ai corsi di lingua della fascia dell' obbligo scolastico". Infine, riguardo al futuro incerto nel quale si trova Rai International Terzi spiega nella lettera letta al Cgie: "Auspico che i progetti di razionalizzazione in atto non si traducano in una riduzione del livello di informazione della conoscenza sull' Italia all' estero" dal momento che "il servizio radiotelevisivo pubblico è un elemento fondamentale della presenza politica, culturale ed economica dell' Italia nello scenario internazionale . A testimonianza dell' impegno del Governo verso Rai International - conclude Terzi -, al fine di assicurare un miglioramento del livello dell' offerta informativa e di soddisfare le esigenze dei nostri connazionali all' estero, il Dipartimento per l' Editoria della presidenza del Consiglio, unitamente alla Rai, sta studiando una rimodulazione del riparto dei fondi tra le diverse convenzioni attualmente in essere".

CGIE: DEDICATA A TREMAGLIA L' APERTURA DELL' ASSEMBLEA PLENARIA

I lavori di apertura oggi alla Farnesina dell' Assemble plenaria del Cgie si sono aperti nel segno e nel ricordo di Mirko Tremaglia, primo ministro per gli italiani all' estero e uno dei maggiori fautori della riforma costituzionale che ha ampliato il diritto di voto anche ai nostri connazionali emigrati, scomparso lo scorso 30 dicembre. Il ricordo di Tremaglia è stato affidato agli interventi del segretario generale del Cgie Elio Carozza e Giacomo Canepa, membro del Cgie e presidente del Ctim (Comitato tricolore italiani nel mondo). Carozza ha dichiarato che "certamente la sua morte ha rappresentato una perdita dolorosa ed un grande vuoto", ricordando come "la ultradecennale campagna per il pieno riconoscimento dei diritti di cittadinanza degli emigrati italiani, per la valorizzazione del rapporto con l' Italia e allo stesso tempo il ruolo, crescente e spesso di successo, nelle società di accoglienza, è stata affiancata negli ultimi anni allo studio dei fenomeni di crescente immigrazione nel nostro paese. Lui, uomo di destra, - prosegue Carozza - non ha avuto difficoltà, anche nel ricordo delle esperienze vissute dall' emigrazione italiana, a prendere posizione contro atteggiamenti razzisti nei confronti dei migranti, i respingimenti indiscriminati, l' assenza di una civile politica di accoglienza e per il riconoscimento dl diritto di voto alle amministrative degli immigrati regolari. Anche in questo - conclude - è possibile valutare la statura dell' uomo e la sincerità della sua ispirazione".

CGIE: CHIEDIAMO A GOVERNO RITORNO A FONDI 2011 ED ELEZIONI COMITES

"Nell' immediato chiediamo al Governo di rimediare alla cieca politica del precedente Esecutivo. Non domandiamo tutto quello che ci vorrebbe, ma almeno di tornare alla linea dell' ultimo intervento, che era già la linea estrema di galleggiamento". Il Comitato di presidenza dl Cgie in occasione dell' assemblea plenaria iniziata oggi alla Farnesina chiede all' esecutivo di ripristinare per il fondo destinato agli italiani all' estero almeno la stessa cifra stanziata l' anno scorso, fermando quell' emorragia di tagli che sta dissanguando la rete dell' emigrazione. Nella relazione del Comitato introduttiva letta dal segretario Generale del Cgie, Elio Carozza, viene sottolineato come si tratti "di trovare, anche in questa difficilissima congiuntura economico-finanziaria, risorse che ristabiliscano, almeno per le necessità prioritarie, le disponibilità del 2011. Sappiamo che la richiesta potrebbe sembrare difficile da attuare in questo momento. Tuttavia, guardando l' effetto di una tale operazione, la causa vale molto di più di una correzione di spesa" e i fondi richiesti hanno un ammontare "estremamente esiguo". Carozza nella parte introduttiva della relazione aveva puntato l' indice contro le politiche attuate verso gli italiani all' estero dal Governo Berlusconi. "Le rilevanti riduzioni dell' impegno politico e degli interventi finanziari in questi ultimi tre anni - si legge , in particolare per quanto concerne l' insegnamento della lingua italiana, il sostegno verso gli anziani indigenti che vivono al di sotto di ogni soglia accettabile, la disinvolta con la quale non si è dato nessun segnale di attenzione alle indicazioni emerse della prima Conferenza mondiale dei giovani italiani e di origine italiana stanno determinando una vera e propria bancarotta della politica per gli italiani all' estero". A queste criticità vanno aggiunti "il ridimensionamento della rete consolare, senza nessuna presa in considerazione delle misure per rispondere alla domanda i servizi della rete; l' attacco frontale verso gli istituti di rappresentanza intermedia (Comites, Cgie)". Questa politica viene "giustamente percepita dagli italiani all' estero come indifferenza e abbandono da parte dell' Italia e minaccia di compromettere definitivamente, e quindi di spezzare, per la prima volta nella storia pur travagliata e difficile dell' emigrazione italiana, il cordone ombelicale che ha legato e lega malgrado tutto la nostra comunità all' estero al paese Italia". Il comitato di presidenza del Cgie chiede al nuovo Esecutivo non solo atti "di rilievo finanziario, ma che attengono piuttosto alla considerazione, all' attenzione e alla presa di coscienza per guardare agli italiani all' estero non come un fastidioso problema, ma come un' opportunità da valorizzare e utilizzare". Infine, rispetto al rinnovo del Comites e del Cgie "chiediamo al ministro Terzi e al Governo di prendere un chiaro e fermo impegno e di dare istruzioni alla rete diplomatico/consolare perché vengano indette le elezioni dei Comites al più presto e subito a seguire le elezioni per il rinnovo del Cgie e quindi, entro fine novembre, la convocazione della prima assemblea plenaria". Una tempistica che Carozza motiva affermando che in questo modo "teniamo al riparo questi istituti di rappresentanza dalla campagna elettorale" per le Politiche che presumibilmente in Italia comincerà all' inizio del 2013.


CGIE, FEDI: QUESTO E' MOMENTO PER PORTARE PROPOSTE IN PARLAMENTO
"Se vuole avere un ruolo nei nuovi assetti costituzionali il momento di agire da parte del Cgie è oggi, facendo arrivare alle forze parlamentari il suo parere riguardo alle riforme che coinvolgono gli italiani all' estero". Lo ha detto l' onorevole Marco Fedi (Pd), eletto nella circoscrizione estero, questa mattina nel corso del suo intervento all' Assemblea Plenaria del Cgie, in corso di svolgimento alla Farnesina. Fedi lamenta la scarsa attenzione dedicata agli italiani all' estero dal precedente governo e si ritiene "convintissimo che se avessimo avuto un ministro per gli italiani nel mondo durante il Governo Berlusconi, seduto al consiglio dei ministri, molti dei tagli e delle decisioni che hanno danneggiato la comunità italiana all' estero sarebbero state evitate". Stante però la situazione di difficoltà e la riduzione dei fondi, oggi il confronto va svolto che il nuovo Esecutivo, il cui ministro degli Esteri ha mostrato volontà di "ascolto e la predisposizione a lavorare sulle comunità all' estero. Questo taglio nuovo - prosegue Fedi - tornerà a rendere la Farnesina la casa comune della diplomazia italiana e potrebbe aprire delle opportunità". Dunque Fedi avverte che da qui alla fine della Legislatura "abbiamo la possibilità di presentare un pacchetto di ipotesi e proposte da destinare anche ai Governi che succederanno a quello Monti" e che potranno contribuire a ridisegnare il futuro delle comunità italiane all' estero attraverso le leggi che li coinvolgono e riguardano.


CGIE, NARDI (UIM) : BENE TERZI SU STOP A RAZIONALIZZAZIONE RETE CONSOLARE

"Abbiamo apprezzato che uno dei primi atti del ministro Terzi sia stata la sospensione della razionalizzazione della rete consolare pianificata dal precedente governo. È incomprensibile, infatti, continuare a tagliare e chiudere sedi consolari nei vari Paesi. Per cui auspichiamo che Terzi, prima di ogni futura decisione, si consulti prima con il Cgie". Questa la richiesta di Dino Nardi, nel corso del suo intervento all' Assemblea plenaria del Cgie in corso a Roma.


CGIE, CIANFAGLIONE: NEI COMITES C' E' BISOGNO DEI GIOVANI

"La riforma dei Comites dovrà innovare davvero, partendo dall' inserimento di almeno quattro giovani per ogni comitato. I giovani, infatti, non sono ancora conosciuti e sarebbe difficile farli eleggere direttamente dalle comunità. Poi un altro punto: l' informazione italiana nel mondo. La mancanza dei media crea gravi disagi e non garantisce quella comunicazione bidirezionale che gli italiani all' estero chiedono a gran voce". Questo l' intervento di Quintino Cianfaglione, presidente del Comites di New York, all' Assemblea plenaria del Cgie.

CGIE, MANGIONE: NOSTRA RIFORMA VENGA DOPO RIASSETTO CAMERE

"Poiché il ruolo del Cgie dipende dal destino della rappresentanza parlamentare, la nostra riforma dovrà essere realizzata, come diciamo noi, top down e non bottom up: vale a dire dopo il riassetto dei compiti e della composizione delle Camere, che potrebbe apportare notevoli modifiche alla presenza dei parlamentari eletti all' estero e non, al contrario, iniziando dai Comites per poi salire al vertice della piramide". Questo uno dei passaggi della relazione di Silvana Mangione, vice segretario generale dei paesi anglofoni extraeuropei, nel corso dell' Assemblea Plenaria del Cgie, in corso alla Farnesina. Nel documento Mangione spiega la necessità di riformare il Cgie solo dopo che sarà stata riscritta l' architettura del sistema elettorale affermando che "Il rischio, in tal caso, sarebbe di avvilire gli organismi democratici di base e di raccordo, relegandoli al ruolo di segreterie gratuite, o peggio, di porta-bastone degli eletti". Nel documento si legge poi che "La Commissione continentale esorta il Governo a mantenere l' impegno assunto e mettere in atto tutte le procedure necessarie per rendere possibile l' insediamento del nuovo Cgie entro il mese di novembre di quest' anno". Relativamente al capitolo di Rai International, "la comunità dei paesi anglofoni extraeuropei lamenta con forza l' interruzione dei programmi prodotti da Rai International per gli italiani all' estero e deplorano l' ulteriore, pesante, deterioramento del palinsesto successivo a questa decisione". La Commissione per voce della Mangione propone perciò che "il tavolo tra Mae e Rai debba avere almeno una terza gamba, quella del Cgie, che possa farsi portavoce degli interessi raccolti dai Comites e dalle associazioni, anche nel senso di una revisione della missione e dei compiti di questo mezzo principe dell' informazione per la componente meno alfabeta della comunità".


CGIE: CON FONDI 2012 LINGUA E CULTURA ITALIANA NON REGGONO AL COLLASSO

La lingua e la cultura italiana all' estero non riescono più ad assorbire i tagli subiti negli ultimi anni e se non avverrà un' inversione di tendenza l' intera rete è a rischio collasso. L' allarme è contenuto nella relazione finale della IV commissione del Cgie (Lingua e Cultura) presentata in occasione dell' Assemblea Plenaria del Consiglio generale per gli italiani all' estero, in corso di svolgimento alla Farnesina. Nella relazione viene ricordato che "la politica verso la lingua e la cultura italiana all' estero è entrata in crisi negli ultimi quattro anni" e i "tagli lineari hanno determinato una riduzione drastica delle risorse che ha causato la contrazione nel numero dei corsi e degli insegnanti di ruolo". La scarsità di fondi a disposizione ha richiesto una rimodulazione delle erogazioni, così i contributi sono stati molto ridotti nei confronti dei corsi extracurricolari e non sono stati finanziati i corsi per gli adulti. Nonostante questi tentativi di assorbire le forti riduzioni di fondi destinati a lingua e cultura, in tutta Europa per il prossimo anno sono a rischio centinaia di corsi. Il contributo per il 2012 nei confronti degli enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana in Europa sono diminuiti rispetto al 2011 del 47,5%, in Nord America del 46,4%, nel Centro e Sud America del 65,9% e in Oceania del 51,3%. In totale, si è passati da un contributo di 13,1 milioni di euro a 6,3 milioni. A fronte di un andamento che si ritiene insostenibile, la Commissione fa richiesta affinché venga ripristinata la quota stanziata nel 2011. Una cifra che pur nella sua entità ridotta rappresenterebbe comunque quel minimo sufficiente ad evitare il peggio: il collasso della rete della cultura e della lingua italiana all' estero.


CGIE, BUCCHINO: INDIVIDUARE IN TEMPI BREVI PRIORITA' SU CUI OPERARE

"Bisogna in tempi brevi individuare alcune cose prioritarie su cui operare: si tratta di fare presto per chiudere questa legislatura orribilis con alcune iniziative di discontinuità e ridare così un po' di fiducia alle nostre comunità all' estero". Lo ha detto Gino Bucchino, deputato del Pd eletto all' estero nel corso del suo intervento all' assemblea Plenaria del Cgie. Bucchino boccia completamente le politiche del Governo Berlusconi per quanto attiene gli italiani all' estero, con le Camere che sono state militarizzate dalla maggioranza e ridotte a luoghi di registrazione di decisioni prese da gruppi ristretti". Di fronte ai tagli attuati che hanno causato il parziale smantellamento del sistema degli italiani all' estero Bucchino ritiene che nel breve periodo "non basterebbero pochi atti a riavviare un circuito virtuoso" ma, per intanto, "per mantenere la barca in linea di galleggiamento basterebbero 10-15 milioni", da destinare in primis al sistema della lingua e cultura italiana all' estero.

CGIE: SERVE RETE GLOBALE DEL SISTEMA IMPORENDITORIALE ITALIANO

"Iniziative volte a creare un sistema di reti che promuova e faciliti la collaborazione tra le imprenditorie nazionali e quelle dei connazionali all' estero". E' una delle proposte contenute nel documento finale della Commissione del Cgie su Formazione, Lavoro, Impresa e Cooperazione presentata oggi in occasione dell' assemblea Plenaria del Consiglio generale per gli italiani all' estero che si sta svolgendo presso la Farnesina. A leggere il documento è stato il presidente della Commissione, Franco Santellocco. Dunque bisogna puntare su un' internazionalizzazione transfrontaliera fondata sull' interscambio non solo di prodotti, ma anche di idee e progetti per l' innovazione del mercato. A tal proposito la Commissione ricorda come "le strutture rappresentative locali, espressione sia dell' associazionismo sia delle organizzazioni politiche sono gli attori ideali, se efficacemente rappresentativi, per promuovere e suggerire iniziative sul territorio al rinnovato strumento, l' Agenzia per la promozione all' estero e l' internazionalizzazione delle imprese italiane, istituito per colmare il vuoto creato dalla soppressione dell' Ice".

CGIE: ELEZIONI COMITES SUBITO E NUOVA PLENARIA ENTRO 30 NOVEMBRE
L'assemblea plenaria del Cgie, riunita alla Farnesina, ha deliberato oggi all'unanimità un ordine del giorno nel quale si chiede al ministro degli Esteri di avviare subito la macchina ministeriale per l'elezione dei Comites, così che il rinnovato Cgie possa riunirsi nella sua prima Assemblea plenaria entro il 30 novembre 2012. Tempi brevi che si rendono necessari non solo a causa della già lunga proroga messa in atto rispetto alle elezioni, ma anche perché "non è pensabile far coincidere" il voto per i Comites con quello delle politiche italiane. Per questo, se come probabile per il rinnovo del Parlamento si andrà alle elezioni l'anno prossimo, le soluzioni percorribili rispetto ai Comites si ridurrebbero a due: votare quest'anno oppure nel 2014. Uno slittamento, quest'ultimo, che costituirebbe una forzatura eccessiva e che sarebbe male accolta dalle comunità italiane all'estero. (Kat)

CGIE, NARDUCCI: ALL'ESTERO SERVE COLTIVARE L'AUTORGANIZZAZIONE
- "Il Cgie deve promuovere e aiutare le forme di autorganizzazione che sono da un secolo e mezzo la grande forza propulsiva delle nostre comunità all'estero". Lo ha detto l'onorevole Franco Narducci (Pd), eletto nella circoscrizione estero, nel corso del suo intervento all'Assemblea Plenaria del Cgie che si conclude oggi alla Farnesina. Tenendo presente il permanere di un quadro economico-finanziario critico "che non finisce oggi, ma si protrarrà ancora siamo chiamati a individuare soluzioni". Per Narducci in ragione della scarsità delle risorse su cui poter contare, non resta che rimboccarsi le maniche e fare leva su uno spirito comunitario, aggregativo e volontaristico. "Si tratta - afferma Narducci - di avviare soluzioni, non girando a vuoto, ma ricordando che in questi 150 c'è stato chi ha investito sull'aggregazione, sul promuovere e il fare che noi dobbiamo tornare a mettere al centro dei nostri ragionamenti". Passando a singole questioni aperte nel mondo dell'emigrazione, Narducci dichiara: "Uno dei problemi più impellenti è quello della promozione della lingua e cultura italiana nel mondo. Su questo versante siamo in grande difficoltà: con i finanziamenti che ricevono gli istituti di cultura praticamente si pagano gli stipendi e gli affitti e se non ci sono sponsor che forniscono un contributo non si riesce a fare altro". Stante una situazione in base alla quale "più risorse non ce ne saranno, almeno si faccia una transizione chiara in cui l'ente gestore possa accedere ai fondi sufficienti almeno per dismettere le attività e poter gestire così questa fase". Relativamente al rinnovo dei Comites e del Cgie Narducci afferma di aver chiesto al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Catricalà affinché "si provveda in tempi rapidi a convocare il tavolo tra il Mae e il ministero dell'Interno per avviare le operazioni che dovrebbero portare al rinnovo dei due organi". E sempre a questo proposito aggiunge: "Bisogna superare il problema finanziario del costo" per le elezioni "nel governo si devono rendere conto che del fatto che si deve procedere quanto prima".



CGIE, PENSIONI: CERTIFICAZIONI ESISTENZA IN VITA COSI' NON VA
"Numerosi pensionati non hanno ancora ricevuto il plico per la certificazione dell'esistenza in vita, nonostante la stragrande maggioranza dei casi abbiano informato del cambio di residenza". Questa una delle urgenze delle disfunzioni principali segnalate da Maria Rosa Arona, presidente della II Commissione tematica, Sicurezza e Politiche Sociali, nel corso della sua relazione all'Assemblea Plenaria del Cgie che si conclude oggi alla Farnesina. A fronte del fatto che rispetto ai 411 mila pensionati italiani nel mondo ad oggi sono rientrate circa 200 mila certificazioni "la Commissione - si legge - non obietta che si certifichi l'esistenza in vita, ma il modo e gli strumenti utilizzati per farlo dalla nuova banca, Citibank, che gestisce i pagamenti all'estero". Così, oltre al mancato ricevimento del plico, la Commissione segnala altre questioni aperte rispetto al tema pensioni: "l'onerosità della certificazione a carico del pensionato, il fatto che Citibank ha emesso assegni a favore di delegati che non possono svolgere questo compito intermediario a causa del non aggiornamento dei dati, creando ritardi nei pagamenti, fatto che denota come l'Inps non ha trasmesso gli archivi aggiornati dei pensionati alla nuova banca. Molti pensionati non hanno ricevuto la rata di pensione corrispondente al mese di febbraio e la mancata erogazione potrebbe riguardare anche il mese di marzo: malfunzionamento del sistema deriva da una errata e/o non aggiornata trasmissione dei dati dall'Inps a Citibank". A fronte di questa situazione "la Commissione chiede al Comitato di presidenza di interpellare il ministero del Lavoro e l'Inps affinché siano utilizzati gli strumenti legali per evitare quelle misure, che fanno ricadere sui pensionati l'onore, il costo postale, della prova. Che non si ricorra all'agenzia Western Union, la quale non offre le garanzie sufficienti e necessarie per la sicurezza dei pensionati, non riconosce le deleghe alla riscossione legalizzate dai consolati. Che sia chiarito quale istituto bancario rimetterà il pagamento, a partire dalle rateizzazioni maturate e non riscosse di pensioni durante la gestione del Icbpi. Che siano riconosciuti gli enti di patronato ai fini della certificazione dell'esistenza in vita, implementando di comune accordo un sistema di trasmissione che garantisca la veridicità dell'informazione, evitando in questo modo di sottoporre i pensionati ai meccanismi tortuosi ed onerosi per poter mantenere un diritto come quello alla pensione. Sia prorogata di almeno un mese il tempo limite di presentazione della certificazione dell'esistenza in vita". Relativamente alle politiche legate alla salute, viene segnalato che cittadini italiani residenti all'estero "in alcuni paesi, dove fino all'anno scorso godevano di una copertura sanitaria, oggi sono rimasti senza nulla. Grazie al lavoro dei patronati e del mondo dell'associazionismo, e in taluni casi dell'autorità diplomatico e consolari, le persone sono aiutate ed indirizzate a cercare sostegno nelle strutture del paese ospitante, per esempio nell'ottenimento di una presentazione previdenziale o assistenziale". Per fronteggiare questa situazione di grave disagio la Commissione ritiene che sarebbe necessario andare oltre le tabelle ministeriali, per comprendere quante persone vengono assistite, dove, e il numero di quelle alle quali viene respinta la richiesta: la rendicontazione della distribuzione delle risorse e l'allocazione della spesa". Per realizzare questa operazione insieme alla Commissione Sanità e al gruppo di lavoro donne, chiede di considerare l'implementazione di un censimento che dia conto della condizione socio-sanitaria per il monitoraggio delle indigenze sociali e/o sanitarie degli italiani residenti all'estero. Per la gestione di questo strumento la Commissione propone il coordinamento delle ambasciate italiane nei singoli paesi, dei consolati, coadiuvate da patronati, Comites e delle associazioni che possano collaborare a tale scopo.

CGIE, SIDDI (FNSI): GRAVE SITUAZIONE DEI GIORNALI ITALIANI ALL'ESTERO
"Se, come pare, il regolamento per l'assegnazione dei contributi ai giornali italiani all'estero dovesse essere equiparato a quello italiano, ci sarebbe per i nostri organi di informazione, un ulteriore taglio dei contributi del 60-70% che comporterebbe gravissimi problemi per le nostre collettività. Basti pensare che, soltanto per i grossi ritardi nell'assegnazione dei contributi degli anni precedenti, gloriosi quotidiani australiani come Il Globo e La Fiamma sono stati costretti a ridurre le pubblicazioni e trasformarsi in periodici". E' l'allarme lanciato da Franco Siddi (Fnsi), nel corso del suo intervento all'assemblea plenaria del Cgie in corso a Roma. (Ram)

CGIE, ZUPPETTI: LAVOREREMO PER OFFRIRE SERVIZI TELEVISIMI COMPLETI A ITALIANI ALL'ESTERO
"Penso sia opportuna la scelta di costituire un tavolo Mae-Rai che, spero, venga integrato dalla presenza del Cgie. Il problema è: quale informazione costruire per i nostri connazionali all'estero in virtù dell'avvento delle nuove tecnologie e del digitale terrestre". Lo ha detto l'ambasciatrice Carla Zuppetti, direttore generale della Dgiepm, all'assemblea plenaria del Cgie. "Il nostro obiettivo - ha aggiunto la Zuppetti - è quello di consentire agli italiani all'estero di fruire degli stessi programmi, della stessa scelta, che abbiamo noi in Italia. Ciò non toglie che non debbano essere costruiti dei programmi dedicati agli italiani all'estero". (PO / Ram)

CGIE, BARTOLINI: IN CAMPO PER NUOVA CONFERENZA DEI GIOVANI "L'unico modo che abbiamo per costruire un ponte verso la prossima conferenza dei giovani, è quello di far di tutto per concretizzare gli sforzi delle regioni, mettere in moto tutti i corsi di lingua e cultura e rilanciare il ruolo delle nostre collettività. Noi siamo sempre disponibili al confronto e alla costruzione di vere sinergie per i diritti degli italiani all'estero. Con i parlamentari in modo particolare, poi, quest'alleanza credo sia assolutamente necessaria". Lo ha detto all'assemblea plenaria del Cgie la responsabile della Consulta dell'Emigrazione dell'Emilia Romagna, Silvia Bartolini. (PO / Ram)

 

 

 

 

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