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TURISMO DELLE RADICI

Iglesias: mare, storia e tradizioni

Iglesias: mare, storia e tradizioni

Situata in provincia Sud Sardegna, Iglesias è una cittadina dalle radici storiche profonde, con una ricchezza di attrazioni culturali, tradizioni secolari e bellezze naturali che rendono unico il territorio circostante. Fondata sulle pendici dei colli di Buoncammino e Salvaterra, al termine della catena montuosa del Marganai, Iglesias è il cuore dell'Iglesiente, il territorio protagonista dell'epopea mineraria sarda. Il centro storico di Iglesias è un tesoro architettonico con lunghi tratti delle antiche mura pisane ben conservate. L'influenza spagnola, invece, si nota negli edifici e nelle chiese, che presentano esempi di architettura gotica e romanica. Il nome "Iglesias" deriva proprio da "chiese" in spagnolo: questo nome rispecchia la celebrazione dei riti della Settimana Santa in forme e colori tipici della tradizione spagnola. Le processioni dei Misteri del martedì e del venerdì santi sono particolarmente suggestive e rappresentano momenti di grande devozione della popolazione locale, che si veste con costumi religiosi tradizionali, in particolare gli "incappucciati" o penitenti. Le architetture religiose di Iglesias offrono uno spaccato della sua storia, come per la Cattedrale di Santa Chiara (XIII secolo), la Chiesa di San Francesco, la Chiesa del Collegio e la Madonna delle Grazie. I ruderi di San Salvatore, un edificio cruciforme bizantino risalente al IX-XI secolo, sono un'altra testimonianza affascinante del passato che vale la pena scoprire. Per quanto riguarda le miniere dell'area, attraversata dal cammino minerario di santa Barbara, sono state la ricchezza dell'Iglesiente per oltre un secolo e oggi sono considerate patrimonio dell'archeologia industriale del Parco Geominerario della Sardegna, riconosciuto dall'Unesco. Il museo dell'Arte Mineraria, ospitato nell'istituto "Asproni", palazzo in stile liberty di inizio '900, e il museo delle Macchine ripercorrono l'evoluzione delle miniere con una vasta collezione di minerali e macchinari originali. Percorsi guidati permettono di esplorare i siti minerari e scoprire la loro affascinante storia. Chi vuole vedere da vicino le miniere, ad esempio, può visitare l'affascinante Monteponi, uno dei più importanti impianti estrattivi d'Italia, nella frazione di Nebida. Oltre alla storia e alla cultura, Iglesias vanta uno splendido litorale, con la lunga spiaggia di Porto Paglia, la spiaggetta di Porto Flavia, Canal Grande di Nebida e i maestosi faraglioni di Masua e Pan di Zucchero, mentre la costa scoscesa con cale incantevoli offre uno scenario ideale per meravigliosi scatti fotografici. Tra le manifestazioni più significative di Iglesias, oltre ai riti della Settimana Santa, ci sono le celebrazioni di Sancta Maria di Mezo Gosto il 15 agosto, conosciuta in città come Processione dei Candelieri in onore dell'Assunta, e il suggestivo "Corteo Storico Medioevale" a metà agosto, dove circa 500 figuranti indossano abiti tipici medievali per rivivere l'epoca della dominazione pisana. Altro elemento fondamentale per le radici culturali locali è la gastronomia tipica: la cucina di Iglesias propone piatti a base di tonno, ravioli di patate e menta, e golosi dolci alle mandorle. In definitiva, Iglesias è un luogo dove storia, tradizioni e bellezze naturali si fondono, offrendo un'esperienza indimenticabile a chiunque decida di visitare questo affascinante paese sardo.
COME ARRIVARE: L'aeroporto di riferimento è quello di Cagliari (45 km). Iglesias è servita da una propria stazione ferroviaria. In automobile da Olbia (raggiunta con un traghetto da Civitavecchia): prendere SS 729, SS 597, SP 63, E25 ed E25 in direzione di Strada Statale 293 di Giba/SS 293 a Samassi, prendere l'uscita SS 197-SS 293, prendere Strada Statale 130 Iglesiente a Siliqua da SP 89, seguire Strada Statale 130 Iglesiente in direzione di Iglesias, uscire verso Iglesias Centro.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Imperdibile l'occasione di una gita a Carloforte. Tutta da esplorare la costa tra Fontanamare e Portoscuso.

(© 9Colonne - citare la fonte)