Ancora raid aerei israeliani sulla Siria. L’aviazione ebraica ha infatti reso noto questa mattina di aver colpito due basi militari nella Siria centrale, le stesse che aveva già preso di mira venerdì. “Le forze israeliane – si legge in una nota su Telegram - hanno appena colpito le restanti capacità nelle basi militari di Tadmor (Palmira) e T4”, una base aerea situata circa 50 chilometri a ovest di Palmira. “L'IDF continuerà ad agire per rimuovere qualsiasi minaccia ai cittadini israeliani”, viene aggiunto nella dichiarazione.
Intanto, nella serata di ieri, Israele ha lanciato un avvertimento agli abitanti di uno dei quadranti settentrionali di Gaza affinché evacuino al più presto. “Per chiunque si trovi nella zona di Jabalia, questo è un avvertimento prima di un attacco”, ha scritto il colonnello Avichai Adraee. In precedenza, nella stessa serata, aveva lanciato un avvertimento simile ai residenti delle vicine città di Beit Lahia e Beit Hanoun.
Sempre ieri Hamas ha diffuso un video di due ostaggi, Elkana Bohbot e Yosef-Haim Ohana. Il video, che dura poco più di tre minuti e di cui non è possibile verificare la data di registrazione, li mostra seduti mentre parlano in ebraico con uno degli ostaggi già rilasciato, chiedendogli di raccontare le sue esperienze di prigionia per accelerare il loro rilascio.
Venendo al “terzo fronte” dell’area mediorientale, va segnalata la denuncia del ministero della Salute libanese un cui portavoce ha affermato che una persona è morta a causa dell’attacco di un drone israeliano nel sud del paese. La Lebanon News Agency, gestita dallo Stato, cita una dichiarazione del ministero della Salute in cui si afferma che l'attacco, avvenuto ieri sera, ha avuto luogo nel villaggio di Qaaqaaiyet el-Jisr. Non è però stato chiarito chi fosse l'obiettivo. Israele ha ucciso diversi membri di Hezbollah nelle ultime settimane utilizzando i droni nel sud del Paese dei cedri.
Sul fronte diplomatico, va sottolineata la protesta formale dell'Egitto che ha espresso in serata “la sua ferma condanna” riguardo alla creazione di un'amministrazione israeliana dedicata alla “partenza volontaria dei residenti di Gaza verso un paese terzo”, secondo un messaggio del portavoce diplomatico del Cairo su X. La creazione di questa autorità è stata annunciata domenica dal Ministero della Difesa israeliano.
Ogni partenza “che avvenga sotto bombardamenti e in tempo di guerra, e nel quadro di politiche che impediscono l'aiuto umanitario e utilizzano la carestia come arma, costituisce uno spostamento forzato e una violazione del diritto internazionale”, ha sottolineato questa fonte egiziana. (deg)
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