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direttore Paolo Pagliaro

Prendi i soldi
e scappa

Prendi i soldi <br> e scappa

di Paolo Pagliaro

Accompagnato dall’enfasi dei cronisti finanziari si avvicina il giorno in cui le imprese italiane quotate pagheranno il dividendo ai loro azionisti. Il 19 maggio una quarantina di società staccheranno cedole per 15 miliardi, ma nell’ intero 2025 i dividendi arriveranno a 41 miliardi: il 13% in più rispetto al 2024. E’ un record, superiore anche ai valori pre-pandemia, e indica una forte ripresa della redditività delle quotate italiane, in particolare di utilities, banche, assicurazioni e aziende dell’energia .
Ma poiché le società quotate sono un po’ più di 400 mentre in Italia le imprese sono 6 milioni, forse un dato ancor più interessante riguarda gli utili che queste ultime distribuiscono ai soci. Spesso anche sotto forma di compensi. E’ un processo meno monitorato e i dati non sono immediatamente pubblici. Grazie a Banca d’Italia e Cerved sappiamo però che negli ultimi anni il totale degli utili distribuiti dalle società non quotate è stato 3-4 volte superiore a quello delle quotate. Nel 2023, a fronte di circa 36 miliardi di dividendi pagati dalle società di Piazza Affari, le non quotate hanno distribuito utili per circa 110 miliardi.
Le buone notizie però finiscono qui. C’è infatti un terzo dato che invece suona male per il presente e per il futuro dell’economia italiana ed è il crescente squilibrio tra gli utili e gli investimenti. Mentre come abbiamo visto i primi volano, i secondi ristagnano. Rimangono sotto la media dell’Unione europea gli investimenti in innovazione, digitalizzazione e capitale umano. “Prendi i soldi e scappa” sembra diventata la parola d’ordine di un Paese che si candida al declino.

(© 9Colonne - citare la fonte)