È stato presentato questa mattina, presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, il Rapporto Italia 2025 redatto dall’Eurispes, giunto alla sua trentasettesima edizione. Il documento è strutturato attorno a sei dicotomie tematiche — Unione/Divisione, Cura/Incuria, Concentrazione/Distribuzione, Scelta/Obbligo, Speranza/Rinuncia, Agio/Disagio — con l’obiettivo di affrontare, attraverso una lettura duale e contrapposta della realtà, i temi ritenuti rappresentativi dell’attualità politica, economica e sociale del Paese. Alla presentazione è intervenuto anche il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, che ha definito il Rapporto "un punto di riferimento per affrontare le imprevedibilità del presente". "Partire dai dati per andare oltre il dato" – ha affermato – sottolineando il valore dell’analisi come strumento per orientare scelte politiche concrete. Tra i punti evidenziati da Sisto, anche l’importanza della sburocratizzazione, con riferimento all’abolizione dell’abuso d’ufficio, misura che – secondo il viceministro – “libera la pubblica amministrazione dalla paura della firma” e favorisce un nuovo rapporto virtuoso tra pubblico e privato.
Tra i temi principali, il Rapporto segnala una flessione della fiducia nel sistema istituzionale, passata dal 36,5% del 2024 all’attuale 33,1%. In controtendenza, cresce il consenso verso il Presidente della Repubblica (63,6%), mentre cala sensibilmente la fiducia nel Parlamento (25,4%), nel Governo (30,2%) e nella Magistratura (43,9%). In difficoltà anche i partiti politici (21,1%), i sindacati (38,6%) e la pubblica amministrazione (36,3%). Secondo lo studio, le Forze dell’Ordine e le Forze Armate continuano a godere di ampia fiducia: Carabinieri (71,6%), Polizia di Stato (68,6%), Guardia di Finanza (71,9%), Esercito (75,5%), Marina Militare (77,1%), Aeronautica Militare (77,4%). In forte crescita anche il consenso verso l’Intelligence (67,2%) e conferma per i Vigili del Fuoco (86,2%). All’interno delle famiglie italiane, come sottolinea il Rapporto, prevalgono preoccupazioni legate a crisi economiche (67,6%), eventi climatici estremi (69,5%) e possibili guerre. Tuttavia, il 69,7% degli italiani ritiene l’attuale esecutivo stabile e solido. Alta l’approvazione anche per il nuovo Codice della Strada (oltre il 74% di favorevoli), la separazione delle carriere tra magistrati (59,3%) e l’imputabilità penale dei minori sotto i 14 anni per reati gravi (55,4%).
Nonostante un contesto ancora difficile — con il 55,7% degli italiani che valuta negativamente l’andamento dell’economia — il Rapporto registra alcuni segnali di miglioramento: il 37,3% dichiara un miglioramento della propria situazione economica, anche se il 60% delle famiglie riporta difficoltà a fine mese. La famiglia resta il principale ammortizzatore sociale, con quasi il 30% dei cittadini che riceve aiuti da parenti. L’84,1% rileva infatti un aumento dei prezzi e, per contenere le spese, il 59,5% rinuncia ad acquisti necessari, il 50% alle vacanze e il 28,2% alle cure dentistiche. La rateizzazione diventa la norma: oltre la metà degli italiani (53,4%) ha dilazionato pagamenti, spesso tramite app e piattaforme “zero interessi” (65,3%). Nonostante tutte queste difficoltà, il 72% degli italiani si considera fortunato a vivere nel proprio Paese, apprezzandone la bellezza paesaggistica, la cultura e la cucina. Tuttavia, il 39,5% si trasferirebbe all’estero per motivi economici o lavorativi. La dimensione identitaria è fortemente nazionale: il 43,2% si sente prima italiano, mentre solo il 22% si riconosce prioritariamente come europeo. Il Rapporto evidenzia anche un allarme legato alla criminalità minorile: il 52,5% dei cittadini percepisce un aumento delle baby gang e degli atti di teppismo nella propria zona. In crescita anche l’accattonaggio (33,3%) e la presenza di senzatetto (26,3%). Preoccupanti anche i dati sulle truffe agli over 65, cresciute nel 2024 del 15,58% rispetto all’anno precedente. Il fenomeno colpisce in particolare la fascia 65-70 anni e si manifesta in forma telefonica (71%), di persona (60%) e online (43,9%).
Per comprendere il fenomeno dell’antisemitismo, il Rapporto ha registrato come solo quattro italiani su dieci sanno stimare correttamente la dimensione della comunità ebraica in Italia (circa 30.000 persone). Preoccupano i dati sui pregiudizi diffusi: il 37,9% ritiene che “gli ebrei pensino solo al denaro” e il 58,2% li considera una “comunità chiusa”. Sebbene la Shoah venga riconosciuta da sei italiani su dieci, il restante 40% sottostima il numero delle vittime o fornisce risposte errate. Per il 54%, gli episodi di antisemitismo sarebbero “casi isolati”, mentre per il 38,9% rappresentano una pericolosa recrudescenza. Un altro focus del Rapporto riguarda il turismo sommerso. Il divario tra dati ufficiali e movimenti reali porterebbe a stimare circa 70 milioni di pernottamenti in più rispetto alle rilevazioni ufficiali. Il fenomeno riguarda soprattutto le grandi città d’arte, dove proliferano affitti brevi e forme di ospitalità informale. Per quanto concerne il tema delle carceri, il 2024 ha registrato il picco decennale di detenuti, con un tasso di sovraffollamento del 20,55% rispetto alla capienza regolamentare. Mancano 18.000 agenti di Polizia Penitenziaria e si sono registrate 67 rivolte carcerarie nel 2024, con 89 feriti e una vittima. Le città più colpite sono Roma, Torino e Milano.
Il Rapporto mostra come sia cresciuto il consenso su alcuni diritti civili: testamento biologico (77,8%), eutanasia (67,9%), matrimoni tra persone dello stesso sesso (66,8%). Più tiepido il supporto all’adozione da parte di coppie omosessuali (51,9%) e ai diritti dei single. Solo il 35,5% si dichiara favorevole alla maternità surrogata. Sul fronte delle identità di genere, il 51,1% sostiene il riconoscimento delle identità non binarie, mentre solo il 37,2% è favorevole al cambio di sesso tramite autodichiarazione. I temi legati a inclusione e parità registrano un consenso parziale: il 57,2% ritiene che le persone bianche siano privilegiate rispetto a quelle di colore; il 50,2% riconosce discriminazioni lavorative nei confronti delle persone LGBTQ+. Tuttavia, solo il 36,3% concorda con l’affermazione secondo cui “gli uomini dovrebbero sentirsi in colpa per i privilegi di cui godono”. L’Intelligenza Artificiale, nonostante l’attenzione mediatica, non è ancora entrata stabilmente nella quotidianità degli italiani: il 58% dichiara di non averla mai utilizzata. A motivarne l’uso prevalgono la curiosità (62,7%), il gioco (55,7%) e, in misura minore, esigenze lavorative (48,4%). Con oltre 60 schede tematiche e sei saggi, il Rapporto Italia 2025 si conferma uno strumento cruciale per interpretare lo stato sociale, politico ed economico del Paese. Tra contraddizioni e dicotomie, l’Italia appare attraversata da tensioni profonde, ma anche da fermenti di cambiamento: dal rapporto con la tecnologia alle nuove domande di diritti, passando per la riforma della pubblica amministrazione e la tenuta delle istituzioni democratiche. Come sottolineato da Sisto: “Il Rapporto Italia insegna anche al governo. È un trampolino di lancio per affrontare il futuro con dati, analisi e coraggio politico”. (29 mag - lug)
(© 9Colonne - citare la fonte)