di Paolo Pagliaro
Inserito in Costituzione nel 2012, il principio del pareggio di bilancio si è dimostrato di difficile applicazione perché emergenze come il covid, le guerre, la crisi energetica o quella climatica non si possono affrontare senza indebitarsi.
Una buona cosa però da quella legge è nata, si chiama Ufficio Parlamentare di Bilancio ed è un organismo tecnico che ha il compito di vigilare sulla finanza pubblica. Fornisce analisi accurate e indipendenti, contribuendo a un dibattito informato sulle politiche economiche. Il presidente resta in carica 6 anni e attualmente si chiama Lilia Cavallari, professoressa di economia politica, che oggi ha presentato il rapporto 2025. Sono 250 pagine in cui si spiegano le ragioni dell’andamento barcollante della nostra economia, che prudenza e responsabilità nella gestione della finanza pubblica non basteranno a rilanciare. Cavallari illustra gli effetti pesanti che i dazi di Trump avranno su settori come l’industria farmaceutica, l’attività estrattiva e la produzione di autoveicoli. Vede nel Pnrr un’importante leva per la crescita ma vede anche il rischio che non si riesca a spendere i fondi entro il 2026. Dice che è aumentata l’occupazione ma non la sua qualità, con molte imprese che trovano più conveniente impiegare lavoratori con basso salario piuttosto che investire in innovazione e ricerca. E con l’inflazione che è cresciuta il doppio dei salari, i lavoratori dipendenti sono penalizzati anche dal fatto che per loro le tasse sono aumentate del 13%. Questo mentre il livello stimato di evasione resta fra i più elevati in Europa
(© 9Colonne - citare la fonte)