Si prevede che l'operazione israeliana contro l'Iran richiederà “settimane, non giorni” e sta procedendo con l'implicita approvazione degli Stati Uniti, secondo funzionari della Casa Bianca e israeliani. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito in un video messaggio che lo Stato ebraico ha “spianato” la strada per Teheran tramite una serie di continui attacchi, anche nella capitale iraniana, contro i programmi nucleari e missilistici della Repubblica islamica, nonché di attacchi contro i depositi di carburante. “Colpiremo ogni sito, ogni obiettivo appartenente al regime degli ayatollah: tutto ciò che hanno sperimentato finora non sarà nulla in confronto a ciò che proveranno” nei prossimi giorni, ha affermato il premier esprimendosi in ebraico nonostante anche l’inglese sia, di fatto, una sua lingua madre.
Netanyahu ha definito l'obiettivo di Israele nella sua attuale operazione quello di “eliminare la doppia minaccia dell'Iran di distruggere lo Stato di Israele” – il suo programma nucleare e il suo programma di missili balistici. “Molto presto vedrete gli aerei dell'IAF volare sopra i cieli di Teheran. Colpiremo ogni obiettivo appartenente al regime degli ayatollah”, ha aggiunto.
l'Iran dal canto suo ha reso noto che gli attacchi israeliani hanno preso di mira il giacimento di gas naturale di South Pars, il più grande al mondo, e il deposito di petrolio di Shahran. I video da Teheran mostrano un grande incendio e fumo che si alza in lontananza.
Questa mattina, Tel Aviv ha confermato di aver colpito il quartier generale del Ministero della Difesa iraniano, nonché “il quartier generale del progetto nucleare SPND e altri obiettivi”. I jet israeliani hanno anche colpito depositi di carburante nel Paese, ha confermato l'esercito, sottolineando di aver completato “una vasta serie di attacchi contro obiettivi a Teheran relativi al progetto di armi nucleari del regime iraniano”.
In un post conciso su X, poco dopo la mezzanotte, il ministro della Difesa Israel Katz ha scritto: “Teheran sta bruciando”. Ieri Katz aveva avvertito che “se il leader iraniano Ali” Khamenei continua a lanciare missili contro il fronte interno israeliano, Teheran brucerà”.
Al momento i giacimenti petroliferi, fondamentali per l'economia iraniana, non sono stati presi di mira nel primo round di attacchi, ma un alto funzionario della sicurezza israeliano ha avvertito venerdì che se l'Iran avesse preso di mira i centri abitati israeliani con missili balistici, cosa che poi ha fatto, Israele avrebbe preso di mira i leader del regime iraniano e le infrastrutture statali, come le raffinerie di petrolio.
Intanto il bilancio delle vittime degli attacchi iraniani in Israele, avvenuti tra la notte di ieri e questa mattina, è salito a otto. Questo bilancio si aggiunge alle tre persone uccise in precedenza in Israele e alle almeno 78 uccise in Iran di cui finora è stata data notizia, secondo quanto riportato dalle autorità di entrambi i Paesi.
NELLA FOTO (da X): I depositi di petrolio nella regione di Shahran, a ovest di Teheran, in fiamme in seguito a un attacco degli aerei da guerra israeliani.
(15 giu – deg)
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