Roma, 20 giu – “L’impressione è sempre la stessa, che quel luogo manca assolutamente di senso per esistere, è un grosso spreco di soldi dei contribuenti italiani e che infligge un prezzo di sofferenza per le poche persone che vi sono trattenute, che non è nemmeno qualificabile”. Così Rachele Scarpa, deputata Pd, che il 17 e 18 giugno insieme al collega dem Matteo Orfini, con una delegazione composta da rappresentanti del Tavolo Asilo e Immigrazione,  ha effettuato una visita di monitoraggio indipendente presso il centro di trattenimento di Gjader, in Albania. La struttura ospita circa 30 trattenuti, trasferiti dai Cpr italiani. “Come sempre – aggiunge -.abbiamo avuto parecchie difficoltà a ottenere informazioni precise, perché l’ordine è quello di non comunicarci quasi nulla quindi abbiamo dovuto praticamente contare quante persone ci sono, circa una trentina. Da inizio aprile sono transitate in tutto 104 persone nei centri albanesi, anche a smentire le percentuali trionfalistiche che il ministro Piantedosi ci tiene sempre a ripetere, e ancora una volta abbiamo trovato all’interno della struttura persone fragili, con vulnerabilità conclamate che non ci capisce come sia stato possibile che siano state portate in Albania: penso a un ragazzo, di cui abbiamo denunciato la situazione, che neanche voleva credere di trovarsi fuori dall’Italia, che mette in atto dei comportamenti che ne segnalano la vulnerabilità come bere la propria urina”. “Persone fragili – conclude la deputata dem - che subiscono questa detenzione fuori da ogni confine del diritto e in una situazione di isolamento totale. Tutto questo per continuare a ripetere che questi centri funzionano, per alimentare una macchina di propaganda che però di concreto ha poco o nulla, se non la sofferenza che infligge. Noi chiediamo che questi centri in Italia e in Albania vengano chiusi e che la si smetta di affrontare l’immigrazione in questo modo, molto poco serio e molto crudele”. (PO / Roc) ////