Roma, 24 giu – La maggioranza ha trovato un punto d’incontro sul fine vita, entrando nel merito di una bozza di testo. Ad assicurarlo è la senatrice della Lega Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia del Senato. “La maggioranza non ha alcuna intenzione di fare slittare i termini”, ha detto uscendo dalla riunione del Comitato ristretto, che ora, ha detto la senatrice, “è sciolto”. Il testo, che dunque dovrebbe arrivare alla prima riunione delle Commissioni riunite “tenendo conto anche delle considerazioni dell’opposizione” prevede sia dei principi generali sia delle regole che disciplinano la materia, ha spiegato Bongiorno: “Da un lato si riafferma il diritto alla vita” con “un articolo introduttivo che vuole chiarire che non stiamo aprendo la strada al suicidio” poi “ci sono delle singole norme nelle quali si esamina tutta la materia”. Rispetto al Comitato etico, “c'è chi ha proposto di chiamarlo ‘medico’ perché ovviamente si vorrebbe più spingere sul lato sanitario”, ha precisato, anticipando che “avrà un ruolo centrale”. Per quanto riguarda invece il Servizio sanitario nazionale, “non erogherà le prestazioni, fermo restando che se c'è una persona che è in ospedale non deve essere costretta a uscire, quindi l'aiutante entrerà", ha chiarito. E ancora a proposito della figura di chi aiuta, Bongiorno ha citato una modifica dell’articolo 580 del Codice penale con "una vera propria causa di non punibilità”. Fermo restando che il “presupposto di tutto è che si tiene conto degli interventi della Corte Costituzionale” e che anche “le cure palliative sono oggetto di grande attenzione”. Ma per la senatrice M5S Mariolina Castellone, quello del Comitato ristretto ad oggi “è un altro testo, completamente stravolto”. Poco prima, a margine di una conferenza stampa su "Democrazia e partecipazione sul tema del fine vita: l'esperienza francese”, aveva dichiarato che “la maggioranza continua a fare dei passi indietro, a mettere in discussione dei punti che per noi erano quasi scontati, cioè il coinvolgimento del Servizio Sanitario Nazionale, i comitati etici che devono lavorare come lavorano oggi". Anche per Ilaria Cucchi (AVS), “una legge sul fine vita deve contenere il diritto di scelta dei malati che si trovano in condizioni di sofferenza irreversibile e il ruolo primario del Servizio Sanitario Nazionale. Non può essere un comitato etico, di nomina governativa, a decidere”. E aggiunge che “vista la pessima proposta della destra, un testo condiviso è sempre più lontano”. (po-mol)
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