Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

A TORINO NEUROSCIENZA
ED ARTE TERAPEUTICA

A TORINO NEUROSCIENZA <BR> ED ARTE TERAPEUTICA

Ha preso ufficialmente il via alle Gallerie d’Italia di Torino, spazio espositivo di Intesa Sanpaolo, il progetto pioneristico “SOMA, Arte e Neuroscienze”, primo in Italia ad associare la creazione artistica (e non solo la fruizione) alla ricerca scientifica. Presentato nel gennaio 2025 con un’edizione pilota, SOMA si è convertito adesso in un progetto di sistema, con l’intento di dimostrare, attraverso evidenze scientifiche, i benefici e l’impatto della creazione artistica sul benessere psicofisico di donne con un vissuto di patologia oncologica. Il progetto, ideato dall’associazione NOMA World e dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus, si avvale del contributo di psicologi e neuroscienziati dell’AOU Città della Salute e della Scienza, del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e il patrocinio del Dipartimento di Scienze Chirurgiche. In collaborazione con CCW Cultural Welfare Center. Il progetto nasce dal Metodo Artistico Sperimentale SOMA - Sensory Observatory Multidimensional Artforms - ideato nel 2016 da Alessandra Laganà e Tommaso Marletta dell’Associazione NOMA World. L’incontro con Chiara Benedetto, presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus, ha reso concreta l’idea di validare questo metodo artistico attraverso le neuroscienze.

Un progetto di ricerca che mette a valore comune idee ed energie. Si sviluppa in un ciclo di workshop di Pittura Aleatoria sull’Acqua, condotti dall’artista Stefano Giorgi, dedicati a donne con un vissuto oncologico, che diventano protagoniste attive di un’esperienza creativa immersiva che non necessita di alcuna competenza tecnica. L’espressività artistica diventa strumento armonico di riconnessione, di emersione e di condivisione, anche grazie alla percezione del sostegno e della solidarietà del gruppo. Emozioni che scaturiscono da una causa motrice forte, un’esperienza di malattia che diviene il motore per trasformare un disagio in energia vitale. Durante l’atto creativo neuroscienziati indagano le reazioni emotive e cognitive delle partecipanti, analizzando l’impatto dell’esperienza sul benessere psicofisico tramite misurazione dell’attività elettrica del cervello. (segue)

Come spiegato Irene Ronga del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino “utilizziamo la tecnica non invasiva dell’elettroencefalografia per registrare l’attività elettrica cerebrale delle partecipanti prima, durante e dopo l’esperienza artistica. I nostri studi si inseriscono nell’ambito della neuroestetica, che studia le basi neurali dell’esperienza del bello e dell’arte e gli effetti benefici di questa esperienza sull’apprendimento, l’esplorazione e l’apertura cognitiva”.
“L’impatto dell’esperienza creativa sulle reazioni neurofisiologiche dimostra l’efficacia del Metodo Artistico, poiché durante l’atto creativo si è veramente in contatto con quello che si sta facendo e non c’è più lo scorrere del tempo, che ritorna solo quando si è separati da quello che si fa. Questo è uno degli aspetti rilevati delle misurazioni neurobiologiche delle onde Gamma: quando siamo connessi e in sintonia, il tempo si ferma” commenta Luca Ostacoli che ha collaborato insieme a Maria Rosa Stanizzo a creare il team di psicologi e neuroscienziati dell'AOU Città della Salute e della Scienza e del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino. Alessandra Laganà, ideatrice del Metodo SOMA e vicepresidente di NOMA World racconta: “Sono un’artista e ho voluto trasformare l’esperienza della mia malattia, un tumore al seno, in un progetto artistico che testimonia come un momento così delicato può trasformarsi in un abbraccio creativo alla vita. SOMA è una storia Personale che diventa Corale, Inclusiva, Strumento di Resistenza Poetica. SOMA non è solo un progetto di Artisti e Scienziati, è un progetto di Donne coraggiose, che hanno deciso di essere parte attiva della nostra ricerca, interessate a partecipare ad un cambiamento significativo per il proprio ben-essere e per il ben-essere di tutte le donne. Partecipare ai workshop non è solo un atto creativo per allontanarsi dall'ossessione della malattia, ma un vero e proprio atto politico, sociale e consapevole, orgogliose tutte di tracciare nuove rotte e riscrivere la narrazione del prendersi cura di sé. Un'azione collettiva volta a garantire alle donne che verranno dopo di noi l’utilizzo della Prescrizione Sociale, perché l’arte è cura”. La programmazione dei workshop proseguirà sino alla fine del 2025, e si concluderà con la presentazione al pubblico dei dati scientifici emersi durante i workshop, una mostra multimediale collettiva che raccoglierà le opere realizzate dalle partecipanti e che permetterà di conoscere da vicino il processo creativo di donne straordinarie, un dibattito con momenti di riflessione che metteranno al centro le strategie di welfare culturale, le ferite - visibili e invisibili - che attraversano la vita delle donne, ma anche la forza e il coraggio della loro risposta. (25 lug – red)

 

(© 9Colonne - citare la fonte)