Si terrà giovedì 2 ottobre a Calle Arenalesla lezione del dottor Darío Signorini, presidente del Comitato degli Italiani all’Estero di Buenos Aires (Comites), dedicata alla storia e all’attualità dell’associazionismo italiano in Argentina. L’iniziativa rientra nel quadro delle attività della “Diplomatura in Studi e Gestione di Istituzioni della Collettività Italiana in Argentina”, promossa dal Centro Italo-Argentino di Alti Studi (CIAAE) dell’UBA, dedicata alla formazione di nuovi dirigenti delle associazioni della comunità italiana nel Paese.
“L’associazionismo italiano in Argentina ha avuto sempre una rilevanza vitale. Ha accompagnato tutte le tappe migratorie che il Paese ha vissuto”, ha spiegato a 9Colonne Signorini, che è anche presidente della Federazione delle Associazioni Italiane di Buenos Aires (Fediba). “Già dal 1850 si annoverano le prime associazioni; la prima di rilievo fu l’Ospedale Italiano, seguita da Unione e Benevolenza e dalla Nazionale Italiana. Erano associazioni di carattere nazionale e accompagnavano gli immigrati in questioni fondamentali, come l’apprendimento dello spagnolo, la salute – garantita in lingua italiana – e l’assistenza nelle pratiche burocratiche, dai parti fino ai documenti in caso di morte di un parente. Padroni e operai convivevano all’interno della stessa associazione. Con l’avvento della Prima guerra mondiale nascono le prime associazioni di carattere regionale e quelle dedicate al culto di santi specifici, a seconda della provenienza. Questo avvenne per la consapevolezza di dover rimanere in Argentina più a lungo del previsto. Le associazioni italiane hanno sempre mantenuto un ruolo di sostegno e accompagnamento tra compaesani, permettendo il riconoscimento delle istituzioni locali. Erano talmente importanti da trovarsi spesso nella piazza principale di ogni città, perché garantivano servizi non solo agli italiani ma anche a tutta la società, soprattutto in ambito sportivo e sociale”.
Sebbene la conferenza si inserisca nel programma del corso del CIAAE, la partecipazione è aperta al pubblico. “Questa ‘diplomatura’ offre a giovani tra i 18 e i 35 anni una formazione specifica nella conduzione delle istituzioni di cui fanno parte”, ha aggiunto Signorini. “È fondamentale per garantire il ricambio generazionale, che come collettività sentiamo davvero necessario. Da un congresso della gioventù delle associazioni italiane è emerso il bisogno di una maggiore preparazione e formazione, e fortunatamente è nato così il Centro Argentino di Alti Studi, che organizza questo corso giunto ormai alla quinta edizione. Questo tipo di iniziative permette ai nostri giovani di assumersi la responsabilità delle istituzioni italiane, di assicurarne lo sviluppo, generare progetti che ne favoriscano la rinascita e avvicinare sempre più giovani.” Signorini sottolinea inoltre l’importanza dell’impostazione ibrida del corso, che consente anche ai membri delle associazioni radicate nelle province più lontane da Buenos Aires di partecipare alle lezioni, spostandosi nella capitale solo per gli incontri in presenza. I partecipanti provengono dalle nove circoscrizioni consolari presenti in Argentina – Buenos Aires, La Plata, Morón, Lomas de Zamora, Mar del Plata, Bahía Blanca, Córdoba, Rosario e Mendoza – in base ai posti assegnati a ciascuna all’inizio dell’anno.(BIG ITALY EMG Fel)
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