Roma, 25 nov – “Doveva essere una giornata di impegno, soprattutto per le istituzioni parlamentari. C'era un accordo politico per mandare avanti proprio oggi entrambi i provvedimenti tra Camera e Senato. In realtà un po' come un fulmine a ciel sereno abbiamo assistito al Senato, mentre stavamo votando qui alla Camera il Ddl femminicidio, a una clamorosa marcia indietro da parte della maggioranza”. Così Irene Manzi, deputata Pd, nel giorno in cui, in occasione della Giornata internazionale per la violenza contro le donne, la Camera dà il via libera al ddl che introduce il reato autonomo di femminicidio, mentre al Senato slitta l’approvazione del provvedimento che introduce il concetto di “consenso” nel Codice penale per la definizione di una violenza sessuale. “Una frenata improvvisa e per certi versi inspiegabile proprio su un provvedimento che è stato approvato pochi giorni fa all'unanimità qui alla Camera”. “La maggioranza – sottolinea la capogruppo dem in Commissione Istruzione - sembra avere un problema di fondo su alcune tematiche, lo abbiamo visto, che riguardano direttamente o indirettamente la sessualità. Abbiamo visto con il disegno di legge sul consenso delle famiglie in merito all’educazione sessuo-affettiva nelle scuole, che proseguirà nelle prossime settimane il suo esame qui alla Camera, lo vediamo con questo provvedimento. Non capiamo tra l'altro il perché di una sfiducia di fatto nei confronti di un provvedimento, quale quella che si è testimoniata oggi al Senato dopo che c'era stato un accordo politico ) ben chiaro ed evidente tra maggioranza e opposizioni, tra la segretaria del Partito democratico e la presidente del Consiglio su questo testo”. (PO / Roc) ////