Dal 2002 è il direttore musicale del Covent Garden di Londra. Dal 2005 dirige anche l'Orchestra romana di Santa Cecilia. Dal 1995 è sposato con la musicista Pamela Bullock. Antonio Pappano, 59 anni, è italo-britannico (nato in Inghilterra da genitori italiani emigrati): a intervistarlo - il 27 aprile -è Il Messaggero. “Ora sento il bisogno di riaprirmi al mondo – spiega il maestro -. Incontrare altre orchestre. Dal Covent Garden prenderò un anno sabbatico, 2020/2021, per dedicarmi anche ai giovani”. Dal 13 maggio è di nuovo in tournée con l'orchestra di Santa Cecilia: sei città (Vienna, Praga, Dresda, Fliburgo, Essen, Londra), 8 concerti (“due programmi impegnativi”). La Brexit che effetti produrrà sulla musica? “Gravissimi. Un teatro vive di talenti internazionali. Spesso capita di dover chiamare, per una sostituzione in giornata, artisti in tutta Europa. Stanno studiando delle clausole, ci hanno garantito una soluzione. Ma è tutto fermo e la frustrazione peggiore è che nessuno sa come andrà a finire”. Sulla scelta dei programmi per i concerti europei Pappano afferma: “Mahler, la Sesta, gioiosa e dolorosa, piena di umanità. Il ruvido e possente Mussorgsky di Una notte sul Monte Calvo, l'esotismo di Sheherazade di Rimskij-Korsakov. E il concerto per violino n.1 che Bartok scrisse per un'allieva di cui era innamorato, stupendo”. Nel suo percorso di studi non c'è un diploma al conservatorio. “Ho avuto grandi maestri e figure fondamentali che hanno cambiato la mia vita, come Barenboim. Mi è mancata l'esperienza sociale, lo scambio con i coetanei”. (Red – 29 apr)