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Il primo avvocato donna d’Italia: Lidia Poet

Ritratti
Una galleria giornalistica di ritratti femminili legati all'Unità d'Italia. Donne protagoniste nell'economia, nelle scienze, nella cultura, nello spettacolo, nelle istituzioni e nell'attualità. Ogni settimana due figure femminili rappresentative della storia politica e culturale italiana passata e presente.

Il primo avvocato donna d’Italia: Lidia Poet

Il 9 agosto 1883, in Italia, venne iscritto nell’ordine degli avvocati il primo avvocato donna. Lidia Poet si laureò in giurisprudenza nel 1881, discutendo una tesi sulla condizione femminile nella società e sul diritto di voto per le donne, per poi dedicarsi alla pratica forense e, in seguito, iscrivendosi all’ordine. Come spiega la pagina facebook Filodiritto: “La sua iscrizione venne impugnata, l’estratto della decisione della Corte d’Appello di Torino declamava: ‘L’avvocheria è un ufficio esercitabile soltanto da maschi e nel quale non devono immischiarsi le femmine’”. Dopo la sentenza Lidia Poet rilasciò un’intervista piuttosto ironica al Corriere della Sera il 4 dicembre 1883, dove, tra le varie cose, affermava: “I miei avversari hanno un concetto assai strano delle loro mogli, delle loro sorelle, delle loro madri. Essi parlano sempre della donna come di cosa essenzialmente fragile. Come potranno esse conservare con religione il segreto dei loro clienti negli oggetti litigiosi? Per tale cosa occorrono – capacità scientifica, intelletto civile, fortezza, longanimità, interesse, versatilità e libertà d’azione! Tutte virtù che secondo loro sono interamente negate alla donna”. Nonostante una strenua battaglia, Poet dovette attenere anni prima di poter ufficialmente entrare nell’Ordine: al termine del conflitto mondiale la Legge n. 1179 del 17 luglio 1919, nota come legge Sacchi, abolì infatti l'autorizzazione maritale e questo permise alle donne di entrare nei pubblici uffici, fatta eccezione per la magistratura, la politica e i ruoli militari; nello specifico, l’articolo 7 della legge permetteva alle donne di esercitare la professione forense. Aveva quindi 65 anni quando riuscì a vedersi riconosciuto il suo diritto ad essere considerata avvocato, anche se aveva già esercitato la professione per anni, lavorando insieme al fratello. (9 ago - Par)

PH: Enciclopedia delle Donne

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