Roma, 14 mag - “A volte ci viene raccontato che parlare di salari è superfluo, che noi in Italia tutto sommato abbiamo una contrattazione collettiva che protegge i salari dei nostri lavoratori. Quello che non viene detto però, è che noi abbiamo quasi 1000 contratti registrati in contrattazione collettiva e molti di questi contratti sono sottosoglia. Abbiamo la maggior parte dei contratti che sono scaduti da anni e devono essere rinnovati, e per questo motivo tra le proposte prioritarie per le forze di opposizione, perché poi il fronte progressista sul tema del salario minimo è riuscito a trovare una sua unità in questa legislatura, tanto da aver depositato una proposta di legge con le firme congiunte che è stata discussa e purtroppo bocciata a dicembre di quest'anno in commissione Lavoro alla Camera”. Così la vicepresidente del Senato e senatrice del Movimento 5 Stelle, Mariolina Castellone, in una conferenza stampa a Palazzo Madama per presentare il ‘caso-Bacoli’, il comune campano che ha introdotto il salario minimo per gli affidamenti demaniali. Quello del salario minimo, ricorda Castellone, è “una proposta di legge che viene in realtà da una proposta che come Movimento 5 Stelle portiamo avanti già dalla scorsa legislatura e che ha come obiettivo principale mettere una soglia minima al di sotto della quale non si può scendere quando si parla di contratti di lavoro, e la soglia minima è di 9 euro lordi l’ora. Perché riteniamo che quello di avere un salario dignitoso sia un punto di partenza fondamentale per un paese che vuole essere un paese sempre più all'avanguardia, un paese che vuole essere al passo con la maggioranza dei paesi europei che ha il salario minimo, tranne pochissimi paesi del Nord Europa che sicuramente non hanno un problema salariale come la Svezia, la Finlandia”. Questo perché, ricorda Castellone, “in realtà durante la discussione che è andata avanti per mesi alla Camera sono state fatte delle audizioni importanti e i numeri presentati in quelle audizioni di fatto ci hanno detto che noi avevamo ragione. Secondo i dati che ha presentato l'Istat in commissione lavoro alla Camera, il salario minimo di 9 euro lordi comporterebbe un incremento della retribuzione per oltre tre milioni di rapporti di lavoro”.
(PO / Sis)
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