Roma, 5 giu - Gli Stati Uniti non hanno ancora avuto un presidente donna ma in compenso, come racconta Anita McBride, ex Capo di gabinetto della first lady degli Stati Uniti, nel libro “U.S. First ladies: making history and leaving legacies” scritto insieme a Diana B. Carlin e Nancy Kegan Smith, presentato oggi alla Camera, hanno avuto diverse first ladies con un ruolo proattivo nelle politiche della Casa Bianca. L'Italia invece per tanto tempo ha scontato una differenza di genere nella politica, però adesso ha un governo guidato da una donna: traiettorie diverse ma, come spiega Laura Ravetto, responsabile pari opportunità della Lega, “direi che abbiamo recuperato alla grande... L'Italia ha fatto grandissimi passi avanti, sia ovviamente per la Presidente del Consiglio, sia anche per la rappresentanza femminile in Parlamento”. Adesso però “bisogna lavorare sul mercato, perché naturalmente nell'ambito del mercato bisognerebbe vedere più dirigenti donne. Ma come dico sempre, il merito aiuterà”. Intanto quello di oggi alla Camera, e in generale la visita in Italia di questi giorni della Niaf (di cui McBride, che vanta origini italiane, è associata), è stata l’ennesima occasione “per un confronto importante su valori di libertà, valori di democrazia, valori di sorellanza in questo caso, e di fratellanza tra due paesi che sono sempre stati molto uniti, come Stati Uniti e Italia”. Anche perché, sottolinea Ravetto, “si è visto che in attesa di avere un ‘first man’, perché naturalmente ci aspettiamo una presidentessa degli Stati Uniti, è interessante però vedere come le first ladies siano di fatto state abili a utilizzare questo ruolo per portare avanti alcune tematiche, magari in maniera anche più trasversale: quello che è emerso oggi è che per l'istruzione, per le fragilità, per i bambini, anche per la diplomazia, le first ladies si sono spese magari con meno appartenenza politica. E questa è la cosa interessante, la chiave di questo ruolo”. (PO / Sis)