Roma, 11 giu - “C'è un lungo lavoro che il Partito democratico ha fatto in questi mesi, perché noi riteniamo che il settore moda tessile abbigliamento sia un settore strategico, un settore importante del made in Italy, e di fatto la seconda manifattura del paese. E proprio per questo ci saremmo aspettati una maggiore attenzione da parte del governo che invece in questi mesi ha un po’ latitato”. Così la deputata Simona Bonafè, a margine della conferenza stampa con cui il Pd ha illustrato le proprie proposte per la salvaguardia del settore tessile: proposte “che sono state prima proposte inserite nei vari provvedimenti in discussione, e oggi in una proposta più organica che da una parte tende a guardare appunto alle imprese – spiega Bonafè - quindi l'idea che bisogna mettere in campo una politica industriale per questo settore, con incentivi all'innovazione”. E poi però “è importante anche salvaguardare la continuità lavorativa: noi stiamo parlando di realtà piccole e piccolissime, alle volte realtà artigianali che in un contesto di calo della produzione rischiano veramente di scomparire. Ecco perché oggi è importante mettere in campo la cassa integrazione in deroga per tutto l'anno 2025, riformando anche lo stesso strumento, perché è uno strumento che non va incontro alle esigenze delle piccole realtà produttive”. L’altro tema è quello della formazione, “perché è comunque un settore che sta andando incontro alle grandi trasformazioni del nostro tempo – spiega Bonafè - Penso alla rivoluzione ecologica piuttosto che quella digitale, per cui oggi servono anche misure e investimenti che accompagnino i lavoratori e accompagnino le imprese. Il problema è che niente di tutto questo è stato fatto, non c'è proprio attenzione da parte di un governo che ha cambiato anche il nome del ministero in ‘ministero del made in Italy’. E purtroppo con il colpo dei dazi rischiamo di perdere una vera eccellenza italiana”. (PO / Sis)