Roma, 29 lug – “Il tema dei costi e dell'efficienza sono dati che rendono ancora più gravi la questione centrale rispetto ai CPR albanesi, cioè le gravissime violazioni dei diritti umani. Nel rapporto che abbiamo presentato oggi insieme al Tavolo asilo e immigrazione, che è frutto delle numerose ispezioni che abbiamo effettuato con loro nei centri albanesi, emergono fortissime criticità”. Così la deputata del Pd Rachele Scarpa, che ha effettuato già ben 7 ispezioni al centro di Gjader, trasformato in Cpr dal governo Meloni dopo essere stato pensato come hub di primo approdo per i migranti diretti in Italia. Criticità, spiega Scarpa, “nella tutela del diritto alla salute, nella tutela dell'effettiva applicazione del diritto alla difesa, del diritto all'informazione, delle situazioni molto gravi anche per quanto riguarda la mancata trasparenza. Sia, per quanto riguarda noi parlamentari, che possiamo vedere e ispezionare all'interno di quei centri, sia per quanto poi riesce a emergere nella società civile e quindi a costituirsi anche come critica politica a questa operazione di esternalizzazione delle frontiere”. Scarpa parla di “un insieme di diritti violati, mancata trasparenza, costi assolutamente sproporzionati e inesistente efficacia anche rispetto anche agli obiettivi sbagliati che la destra si dà, che ci dà un quadro complessivo assolutamente problematico”. Quella del 1 agosto in questo senso sarà una giornata di svolta, con la sentenza attesa della Corte di giustizia europea proprio sull’esternalizzazione dei centri. “Non so bene cosa aspettarmi, io penso che in generale tutta l'operazione di esternalizzazione delle frontiere abbia poco senso e poca logica, anche rispetto a quella che è la fase che viviamo, in cui l'Europa dovrebbe cominciare ad aprirsi a un'immigrazione positiva e regolare e a cercare di farne la sua ricchezza perché ci affacciamo un inverno demografico senza precedenti”.
(PO / Sis)