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benessere

Natale e longevità: perché giocare fa vivere meglio (e più a lungo)

Secondo l’Osservatorio Nestlé, oltre il 60% degli over 65 allena la mente leggendo o risolvendo parole crociate, mentre il 40% sceglie giochi o app come esercizio quotidiano


È tempo di feste, di tavole imbandite e di risate condivise. In moltissime case italiane, tra un brindisi e un regalo, si rinnova un rito familiare che attraversa generazioni: la tombola che parte inevitabilmente in ritardo, le carte che si mischiano sul tavolo dopo il pranzo del 25, il Mercante in Fiera che scatena trattative improbabili tra parenti e amici. Sono momenti che fanno parte della tradizione, ma anche – come confermano gli esperti – una vera occasione di benessere. Perché giocare non significa solo divertirsi: significa allenare la mente, stimolare la memoria, favorire attenzione e riflessi, e – soprattutto – nutrire la socialità. Elementi che oggi, per chi ha superato i 60 anni, rappresentano un capitale di salute prezioso, da coltivare ogni giorno. Secondo l’Osservatorio Nestlé, oltre il 60% degli over 65 allena la mente leggendo o risolvendo parole crociate, mentre il 40% sceglie giochi o app come esercizio quotidiano per mantenere memoria e concentrazione. È una generazione sempre più attiva, curiosa e connessa, che vive la longevità come una stagione ricca di possibilità – la stessa prospettiva che Vivi l’Età, la campagna di Meritene, porta avanti promuovendo un’idea di invecchiamento attivo, consapevole e profondamente partecipato. Giocare è una delle forme più naturali di apprendimento e relazione. E soprattutto dopo i 60 anni, sedersi attorno a un tavolo durante le feste può trasformarsi in un vero esercizio di benessere cognitivo ed emotivo. La tombola, regina indiscussa del Natale italiano, non è solo un gioco: è un rituale. Le cartelle che si sfogliano, la voce che chiama i numeri, le mani che corrono a coprire la casella, un ritmo familiare che tiene alta l’attenzione, stimola i riflessi e crea complicità tra generazioni. Poi ci sono le carte napoletane o siciliane, che nelle case degli italiani non mancano mai. C’è chi preferisce la scopa, chi il tressette, chi la briscola o il sette e mezzo: giochi che accendono il tavolo e mettono in moto logica, calcolo mentale e memoria, creando allo stesso tempo un’atmosfera conviviale e familiare. E come non citare il Burraco, da anni tra i giochi più amati dagli italiani: richiede concentrazione, memoria e una buona dose di strategia. Sono tutte attività che non rappresentano solo tradizione, ma una forma di prevenzione leggera, quotidiana e condivisa, che alimenta memoria, attenzione e relazioni sociali. Secondo l’Osservatorio Nestlé, oltre 4 italiani su 10 considerano il gioco un modo efficace per mantenere attiva la mente e migliorare l’umore. E la scienza lo conferma: le attività ludiche praticate in compagnia possono ridurre fino al 30% il rischio di declino cognitivo, preservando memoria, attenzione e velocità di pensiero. Durante le feste, questo effetto si amplifica: il gioco diventa un’occasione di relazione intergenerazionale, in cui nonni, figli e nipoti si incontrano in un dialogo fatto di scherzi, complicità e ricordi di famiglia. Con la campagna Vivi l’Età, Meritene promuove un approccio alla longevità che unisce nutrizione, movimento, stimoli mentali e relazioni autentiche. Anche una partita a carte, una risata o un numero chiamato alla tombola possono diventare strumenti di benessere, contribuendo a vivere ogni giorno con energia, equilibrio e consapevolezza. Perché vivere a lungo non basta: ciò che conta è vivere pienamente – a Natale, e in ogni momento dell’anno.

(© 9Colonne - citare la fonte)